Sabato, 23 Novembre 2024

Società partecipate: decreto legilslativo in materia di società a partrecipazione pubblica

L'11 febbraio si è svolta una riunione delle delegate e dei delegati Fiom delle società partecipate, alla presenza della segreteria nazionale Fiom e della Cgil nazionale. La riunione è stata convocata a seguito dell'approvazione del testo attuativo della delega PA in materia di società partecipate e servizi pubblici locali, che inviamo in allegato.

Il decreto prevede un periodo di sei mesi entro i quali le amministrazioni dovranno verificare se le società partecipate rispondano o no alle finalità previste dal decreto stesso. Nel caso in cui non fossero rispondenti tali società dovrebbero essere alienate entro il 2017 con provvedimento da mandare alla Corte dei Conti. I tipi di società in cui è ammessa la partecipazione pubblica sono società per azioni e società a responsabilità limitata. Per quanto riguarda il personale, in caso di alienazione, l'elenco del personale eccedente dovrebbe essere inviato al ministero della Funzione Pubblica, che dovrebbe provvedere alla sua ricollocazione in altre società pubbliche, che comunque dovranno rispettare i vincoli di finanza pubblica.

Tutte le società che rimarranno non potranno assumere fino al 2018.

Per le società partecipate strumentali e per quelle a rilevanza economica sembra sia applicabile, in caso di cambio di gestione e passaggio di azienda, l'applicazione dell'art 2112 del cc. Per le società strumentali questo avverrebbe in caso di uscita dall'affidamento diretto e di prima gara.

Durante la discussione con le delegate e i delegati sono emerse numerose criticità. Rispetto all'obiettivo di riduzione di tali società da 8000 a 1000 non si comprende come si farà a raggiungere quest'obiettivo senza includere cooperative, aziende speciali, etc. Per quanto riguarda la mobilità del personale eccedente sembra un'operazione di difficile attuazione.

Rispetto al blocco delle assunzioni fino al 2018 si prevedono grandi criticità a causa dell'utilizzo ancora massiccio, in alcune società, di lavoratori con contratti precari di varia natura: contratti a termine, di somministrazione e altro.

Per quanto riguarda le società inhouse ICT regionali sembra che possano porsi problemi anche in riferimento a quanto stabilito dal nuovo CAD che affida ad Agid compiti specifici per la razionalizzazione dell'infrastruttura digitale della Pubblica Amministrazione, a volte sottraendoli alle amministrazioni regionali. È dunque opportuno avviare nell'immediato un confronto con Agid per definire come sarà possibile articolare la programmazione delle agende digitali regionali in ogni singolo territorio.

Rispetto alla contrattazione integrativa le varie società hanno assunto negli ultimi tempi comportamenti difformi e, a volte, contraddittori. Il decreto prevede, all'art. 19, il rispetto delle leggi che normano i rapporti di lavoro subordinato, ivi incluse quelle in materia di ammortizzatori sociali, e dei contratti collettivi. Al comma 5 si prevede che le amministrazioni pubbliche fissino, con propri provvedimenti, obiettivi specifici, annuali e pluriennali, sul complesso delle spese di funzionamento delle società controllate, incluse quelle per il personale. Tali obiettivi saranno perseguiti, in caso di necessità di contenere le spese, nella contrattazione di secondo livello. E' quindi evidente che ci saranno differenze da situazione a situazione a seconda degli obiettivi che si porranno le amministrazioni controllanti.

Per tutti questi motivi è opportuno che, territorio per territorio, la confederazione apra un confronto, insieme a tutte le categorie coinvolte, con le amministrazioni controllanti al fine di capire e, possibilmente, condividere, in che modo le amministrazioni si muoveranno rispetto alle disposizioni contenute nel decreto al fine di salvaguardare l'occupazione e i servizi al cittadino.

La Cgil nazionale ha predisposto un link al portale su questa materia e un Osservatorio sulle partecipate con le categorie nazionali e l'istituto Morosini, che sta realizzando una prima relazione sulle iniziative già in corso a livello locale da parte delle amministrazioni e delle società, per portare alla conoscenza e attenzione nazionale le esperienze e le vertenze territoriali in corso.

Il link della Cgil è il seguente http://www.cgil.it/p-a-schemi-non-definitivi-dei-decreti-sulle-societa-partecipate-e-sui-servizipubblici-locali/ locali/

Rispetto alle società inhouse ICT la Fiom nazionale proporrà alla Filcams di realizzare un incontro per unire le forze e definire un comune percorso di iniziative su questo tipo di aziende, come ad esempio provare ad aprire un confronto con Agid.

Quando avremo maggior chiarezza sugli aspetti più controversi della legge delega verrà riconvocata una riunione per decidere eventuali iniziative.

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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