Si sono svolte tra il 22 e il 23 Giugno le elezioni per il rinnovo dei componenti delle rappresentanze sindacali unitarie alla Metalcam di Breno, ex Tassara.

La Fiom-Cgil si aggiudica con ampio margine la maggioranza dei voti, 94 (59,9%) contro i 63 (40,1%) ottenuti dalle liste Fim Cisl, con 169 votanti su 228 aventi diritto ed il 74,1% di affluenza totale (5 schede bianche e 7 nulle).

Il successo però non basta per ottenere la maggioranza dei delegati, poiché per la prima volta anche in Metalcam anziché con il collegio unico si è votato con i due collegi, uno per gli impiegati ed uno per gli operai, con rispettivamente uno e due seggi a disposizione.

Nel collegio impiegati dove è stata presentata solo la lista Fim-Cisl, nonostante la scarsa affluenza (24 votanti, la metà dei 48 aventi diritto), è stato eletto con 20 voti, l'unico candidato Mario Camossi.

Nel collegio operai, invece, dei 145 votanti (su 180 aventi diritto, 80,56 % di affluenza), la Fiom ha ottenuto 94 voti (68,6%) eleggendo Massimo Moscardi, contro i 43 (31,4%) della Fim-Cisl che elegge invece Giuseppe Moscardi.

Il dato complessivo ci dice quindi che, nonostante la Fiom Cgil abbia ottenuto 31 voti in più (praticamente un terzo delle preferenze in più rispetto alla Fim Cisl), in ragione delle regole sottoscritte a livello interconfederale, si troverà in minoranza in fabbrica.

Normare le elezioni per garantire che anche le minoranze abbiano una rappresentanza è cosa diversa dal prevedere delle regole che, di fatto, ribaltano la maggioranza espressa dai lavoratori con il voto.

Per i prossimi 3 anni in Metalcam (come sostanzialmente in tutte le realtà nelle quali la Fim legittimamente pretenderà di non procedere con il collegio unico), due delegati non rappresentativi della maggioranza espressa dai loro colleghi, potranno sottoscrivere accordi – anche in deroga al contratto nazionale – applicabili a tutti i lavoratori, senza nemmeno essere tenuti a richiedere loro un parere.

Quando una regola è sbagliata si ha il dovere di fare di tutto per cambiarla e laddove possibile – come in questo caso – è necessario concordarne la non applicazione. E' evidente che se questo non è stato fatto è perchè c'è un'organizzazione sindacale che non si fa problemi a governare con la minoranza, o meglio, contro la maggioranza dei lavoratori.

Darfo B.T., 24 Giugno 2015

FIOM-CGIL Vallecamonica e Sebino

Il Segretario Generale

Barbara Distaso

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