1985 (aprile)
Segretario generale: Sergio Garavini
Segretario generale aggiunto: Sergio Puppo
Segretari: Angelo Airoldi, Carmelo Caravella, Ettore Ciancico, Paolo Franco, Luigi Mazzone
1985 (luglio)
Segretario generale: Sergio Garavini
Segretario generale aggiunto: Sergio Puppo
Segretari: Angelo Airoldi, Guido Bolaffi, Carmelo Caravella, Walter Cerfeda , Ettore Ciancico, Paolo Franco, Luigi Mazzone
1986
Segretario generale: Sergio Garavini
Segretario generale aggiunto: Sergio Puppo
Segretari: Angelo Airoldi, Guido Bolaffi, Carmelo Caravella, Walter Cerfeda, Carlo Festucci, Paolo Franco, Luigi Mazzone
BIOGRAFIA
Figlio di Ida Rina Ferraris e del noto industriale torinese Eusebio, fondatore della Diatto-Garavini e della Carrozzeria Garavini, Sergio frequentò il Liceo Gioberti, per poi accedere alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino. Dopo la morte del padre, interruppe gli studi universitari e, nel 1948, decise di lasciare la conduzione dell'azienda di famiglia al fratello Aldo e di abbracciare la carriera politica, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano e alla CGIL. Nello stesso anno si sposò con Maria Teresa detta "Sesa", sorella del dirigente comunista Antonio Tatò.
In seguito alla sconfitta della CGIL nelle elezioni sindacali alla FIAT del 1955, non ancora trentenne fu nominato segretario provinciale della FIOM. Venne eletto consigliere comunale del capoluogo piemontese nelle liste comuniste e poi, dopo essere entrato nel sindacato, divenne in breve tempo segretario regionale della CGIL, segretario dei tessili, segretario dei metalmeccanici (FIOM) e segretario confederale.
In campo sindacale, egli chiese ed ottenne la contrattazione articolata sulle qualifiche e sull'organizzazione del lavoro. Puntò inoltre alla costruzione del sindacato dei consigli e di nuove piattaforme sociali, quali ad esempio l'egualitarismo, la salute in fabbrica, il controllo dei ritmi, che divennero i protagonisti della stagione di rivolta operaia degli anni sessanta, in particolare nel biennio 1968-1969.
Nel conflitto interno al sindacato tra le posizioni estremiste di Fausto Bertinotti (del quale in CGIL si diceva che "non ha mai firmato un contratto") e quelle di Sergio Cofferati (incline al dialogo e alla concertazione) egli promosse sempre la centralità della contrattazione e l'autonomia sindacale basata su una reale democrazia sindacale, promuovendo idee nuove quali lo sciopero a singhiozzo e la consultazione permanente: da Segretario Nazionale della FIOM-CGIL, nel 1988 lanciò il primo referendum nazionale sindacale, mai visto prima in Italia, che pretese vincolante per decidere la firma o meno della CGIL al nuovo CCNL dei Metalmeccanici.
Favorevole ad uno sganciamento del PCI dall'Unione Sovietica, fu l'unico membro del Comitato Fedrerale del PCI di Torino a votare, nel 1956, contro l'appoggio del PCI all'invasione sovietica dell'Ungheria. Garavini sostenne Rossana Rossanda durante la scissione del gruppo del Manifesto, ma non volle mai abbandonare il suo partito. La sua battaglia principale negli anni Settanta ed Ottanta, politica e sindacale insieme, fu quella di criticare la "Svolta dell'Eur" e di agire contro la liquidazione della scala mobile. Egli divenne per la prima volta deputato nel giugno del 1987, per poi essere confermato cinque anni più tardi. Dal 1989 al 1992 è stato "ministro" di infrastrutture e trasporti del governo ombra del PCI.
Fonte: Wikipedia