L'intesa definisce un modello condiviso di gestione delle crisi e delle ristrutturazioni aziendali che propone, in alternativa alla cancellazione dello strumento della mobilità previsto dal 1° gennaio 2017 dalle modifiche normative del Jobs Act, una nuova strumentazione attraverso:
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percorsi di formazione, per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti nei piani di gestione degli esuberi, sin dal ricorso alla cassa integrazione straordinaria finanziati con l'utilizzo dello 0,30% oggi versato dalle imprese per la mobilità;
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soluzioni conciliative in caso di licenziamenti attraverso la definizione di una “Offerta conciliativa” di cui l'intesa tra Cgil Cisl Uil e Confindustria definisce i contenuti economici mentre per la parte normativa si chiede al Governo di intervenire con modifiche sia sulla disciplina della Naspi che sulla disciplina fiscale e contributiva;
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una proposta di modifiche alla nuova normativa sugli ammortizzatori sociali introdotta dal Jobs Act sulla quale aprire il confronto con il Governo.
L“offerta conciliativa” prevede:
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una mensilità per ogni anno di lavoro con un minimo di due mensilità e un massimo di 18 mensilità, maggiorato di due mensilità per i lavoratori con più di 20 anni di anzianità;
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agevolazioni fiscali e contributive di vantaggio sia per gli importi definiti dall'intesa che per ulteriori importi eventualmente erogati dalle aziende;
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un importo a sostegno dell'attività di formazione e outplacement in cassa integrazione straordinaria oltre a eventuali ulteriori somme ad integrazione della Naspi qual'ora la formazione prosegua dopo il licenziamento;
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la possibilità che il lavoratore possa accettare solo gli importi economici relativi alla risoluzione del rapporto e che non sia interessato al piano di ricollocazione.
La definizione della proposta conciliativa prevede un confronto con il Governo a cui si chiede:
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l'introduzione di agevolazioni fiscali e contributive di vantaggio degli importi definiti dall'intesa e eventuali ulteriori importi erogati dalle aziende, per i lavoratori che accettano l'offerta conciliativa entro 60 giorni;
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una disciplina che preveda la destinazione ai fondi di natura privatistica, e in primo luogo ai fondi interprofessionali come Fondimpresa, della contribuzione dello 0,30% del monte salari e stipendi che oggi le imprese versano per la mobilità (l'intesa sostiene che le imprese non dovranno più versare questo importo essendo venuta meno la mobilità) per la realizzazione delle politiche attive.
Cgil Cisl e Uil e Confindustria con l'intesa del 1° settembre 2016 hanno definito inoltre una proposta di modifica dell'attuale normativa sugli ammortizzatori sociali che chiede al Governo di introdurre correttivi per la proroga della cassa straordinaria di 6/12 mesi e che interessa:
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le aree di crisi industriali complesse e non complesse (di cui al decreto crescita del 22.6.2012 n. 183): per le aree di crisi complessa si sta concludendo l'iter necessario per l'avvio degli interventi mentre le aree di crisi non complessa dovrebbero invece essere individuate a breve con decreto ministeriale;
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le aree del Sud.
Nello specifico la proposta avanzata al Governo chiede di prevedere:
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la possibilità di derogare il limite della Cigs nel quinquennio mobile – limite fissato in 24 mesi in caso di riorganizzazione aziendale e in 12 mesi in caso di crisi aziendale – e la possibilità di prorogare di 6 mesi la Cigs nelle imprese che cessino o abbiano cessato l'attività qualora si sia in presenza di nuove richieste di riorganizzazione, nuovi piani di risanamento o nuovi interventi funzionali a rapide cessioni aziendali;
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la proroga, per il triennio 2017/2020, di 24 mesi – e di 36 mesi per il sud - della Naspi se collegata alla soluzione delle crisi aziendali;
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la possibilità di superare il vincolo della misura massima di fruizione della Cig (1/3 cassa ordinaria; 80% cassa straordinaria) e di poter quindi utilizzare la cassa a zero ore per interventi formativi ai fini del ricollocamento;
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la possibilità per le imprese interessate dal contratto di solidarietà di estendere il beneficio per ulteriori 12 mesi;
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l'accesso al trattamento di 12 mesi di Cigs per crisi per le imprese ammesse al concordato con continuità aziendale in presenza di prospettive di continuazione o di ripresa dell'attività o di salvaguardia, anche parziale, dei livelli occupazionali;
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il diritto al trattamento della Naspi - anche se ha accettato la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro – per una durata di 24 mesi per il lavoratore che ha accettato la offerta conciliativa entro 60 giorni e che non trova una nuova occupazione.
Su questa proposta si è avviato il confronto con il Governo il 6 settembre 2016; il Ministro Poletti nell'incontro ha illustrato i provvedimenti che il Governo intende prendere a favore dei lavoratori delle aree di crisi complessa; la nota della Cgil nazionale allegata spiega sia l'andamento dell'incontro che i contenuti della proposta avanzata dal Governo.
Ufficio sindacale Fiom-Cgil