L'Assemblea generale del Comitato centrale della Fiom assume la relazione del Segretario generale, il contributo della Segretaria Cgil, il dibattito e le conclusioni.
L’Assemblea generale del Comitato centrale esprime la propria solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite dalla perdita dei propri cari, alle lavoratrici, ai lavoratori, alle cittadine e ai cittadini di tutte le zone dell’Emilia Romagna, Marche e del Mugello colpite pesantemente dalle alluvioni.
Tutte le strutture territoriali sono impegnate a coordinarsi con la Fiom nazionale e dell’Emilia Romagna per mettere in campo le iniziative di sostegno alle popolazioni attraverso l’invio di gruppi di volontari e la raccolta di risorse per i fondi straordinari appositamente costituiti a partire da quelli confederali.
La Fiom esprime soddisfazione per la riuscita delle tre manifestazioni promosse da Cgil Cisl Uil a Bologna, Milano e Napoli, per la larghissima partecipazione alle stesse dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche, dei delegati e delle delegate della Fiom-Cgil.
Le migliaia di assemblee svolte in categoria in preparazione della mobilitazione, la grande partecipazione di lavoratori e lavoratrici, impongono al sindacato confederale tutto ed alla Cgil di dare continuità alla mobilitazione in un percorso che, in assenza di risposte sugli obiettivi delle piattaforme Cgil Cisl Uil su salario, fisco, mercato del lavoro, pensioni, sanità, istruzione pubblica e più in generale sui diritti sociali, preveda iniziative di sciopero come deciso nel documento finale del Congresso.
Inoltre, l’ordine del giorno promosso dalla Cgil e dalla Uil insieme ad altri sindacati europei e sostenuto da IndustriAll Europe al 15° congresso della CES che ha registrato il consenso di tutti i sindacati europei, con la sola astensione della Cisl, impegna a partire dal mese di Giugno in ulteriori iniziative e azioni che porteranno in autunno a una giornata di mobilitazione europea per cambiare le politiche economiche e sociali europee e nazionali.
E’ necessaria la continuità dell’iniziativa sindacale in una fase caratterizzata dal perdurare del conflitto in Ucraina, dalle tante guerre sparse sul pianeta, da una crisi economica profonda con alta inflazione, con rischi elevati per la tenuta dell'apparato industriale, anche perché appare del tutto inconsistente e inadeguata l'iniziativa del Governo, e ciò aggrava la crisi sociale insieme alle difficoltà economiche del paese.
L'allargamento della precarietà con la destrutturazione del decreto "Dignità ", le misure una tantum sul salario con la decontribuzione delle retribuzioni solo fino a fine anno, l'assenza di politiche industriali pubbliche, l'indebolimento delle protezioni sociali a partire dalla sanità pubblica e dell'offensiva contro il reddito di cittadinanza, sono per i lavoratori il metro di misura di questa inadeguatezza e rappresentano la continuità con le politiche neoliberiste e nazionaliste che sono alla base della grave situazione di crisi del paese.
Accanto a ciò le annunciate e inaccettabili "riforme" istituzionali proposte dal Governo, l'autonomia differenziata regionale e il presidenzialismo, se attuate produrrebbero la manomissione della Costituzione Repubblicana, con l'indebolimento della rappresentanza democratica e l'istituzionalizzazione delle diseguaglianze tra aree geografiche e le classi sociali nel nostro paese a partire dal diritto alla salute già fortemente compromesso dalle scelte fatte dai governi precedenti e su cui è indispensabile continuare la mobilitazione nazionale.
Grave anche la decisione del Governo di far approvare la delega fiscale per una riforma, la cosiddetta Flat Tax, in palese contrasto con il principio della progressività dell'imposta prevista dalla Costituzione. Resta centrale per il sindacato il tema del salario e della ridistribuzione della ricchezza, per aumentare le retribuzioni, recuperare il potere di acquisto, tassare profitti ed extraprofitti.
Scelte inaccettabili, che approfondiscono la crisi, con il perseverare di politiche neoliberiste che colpiscono direttamente i lavoratori e rappresentano un rischio per la democrazia.
Anche per queste ragioni, la Fiom e tutte le sue strutture sono fin d'ora impegnate a sostenere e a realizzare la più ampia partecipazione alle manifestazioni nazionali promosse dalla Cgil e dal mondo dell'associazionismo per il 24 giugno e il 30 settembre prossimi. Una mobilitazione a difesa del diritto alla salute e al rilancio del SSN, contro la precarietà, per un lavoro con diritti, per impedire l'autonomia differenziata e rivendicare la piena applicazione della Costituzione Repubblicana.
Inoltre il rallentamento dell'economia, le crisi aziendali senza risposta alcuna, i ritardi sui piani di investimento e sulla transizione nei principali settori industriali, l'assenza di politiche pubbliche del Governo, le difficoltà nella gestione del PNRR, gravano pesantemente sui lavoratori e sulle loro famiglie e più in generale su tutto il sistema industriale.
In un contesto di crisi globale che vede aumentare la competizione tra gli Stati e tra sistemi industriali, molti governi anche europei hanno già predisposto ingenti risorse per gli investimenti e il sostegno ai propri assetti produttivi.
Nel nostro paese, invece, i lavoratori scioperano e si mobilitano, come accaduto anche recentemente nel settore delle telecomunicazioni, per difendere l'occupazione e rivendicare politiche di investimento che impediscano la gara al ribasso con gli appalti e i subappalti. E ancora nelle tante crisi industriali (Acciaierie d’Italia, JSW, Wartsila, GKN, Jabil, eccetera) che non hanno ancora trovato soluzione in piani di reindustrializzazione credibili, nemmeno quelle per le quali si sono determinati progetti che partono dal basso.
Il Governo, al traino delle controparti, si rivela in continuità con i governi precedenti incapace di realizzare tavoli negoziali e accordi per dare una soluzione alle crisi, di formulare proposte concrete, limitandosi a convocare inconcludenti tavoli di confronto e a rilasciare dichiarazioni "rassicuranti" a mezzo stampa. Di segno diverso, grazie alla mobilitazione dei lavoratori, la vertenza Whirpool di Napoli su cui la Fiom è impegnata con proposte e controllo per il rilancio del sito.
Siamo in presenza di una situazione disomogenea nella categoria: grave e preoccupante la situazione di alcuni settori strategici come ad esempio la siderurgia, le telecomunicazioni, l’automotive, l’elettrodomestico, con gravi rischi per l'occupazione industriale.
Ciò richiede un'iniziativa unitaria in categoria, da costruire con le altre organizzazioni sindacali e da allargare alle altre categorie dell'industria. Occorre rimettere al centro i temi della politica industriale e della condizione materiale dei lavoratori, come paradigma del cambiamento e per orientare le scelte sulla transizione ecologica e digitale che va resa compatibile con le istanze sociali, con la salvaguardia dei posti di lavoro e del salario dei lavoratori.
In categoria, visto anche i risultati positivi sul piano industriale e dei profitti, specie in alcune aree del paese, occorre dare nuovo impulso alla contrattazione. I rinnovi degli integrativi aziendali, la presentazione e la contrattazione di piattaforme unitarie aziendali e di gruppo devono porsi l’obiettivo di migliorare le condizioni salariali, normative e di stabilità occupazionale.
In questo senso sarà necessario prevedere nei prossimi mesi un appuntamento specifico della categoria sulla contrattazione. Così come occorre realizzare la campagna occhio alla busta paga a luglio con assemblee e iniziative per valorizzare la funzione solidaristica del Contratto Nazionale di Lavoro e gli aumenti sui minimi corrisposti a partire dal mese di Giugno, effetto della clausola di salvaguardia prevista nei Ccnl di Federmeccanica/Assistal, Unionmeccanica/Confapi, Orafi/Argentieri.
La Fiom è impegnata a costruire i “sentieri della dignità”, a partire dalla manifestazione davanti alla sede di Stellantis a Poissy nel mese di Giugno e in tutto il territorio nazionale con un programma di iniziative fino all’autunno prossimo, per unire i lavoratori e affermare i diritti costituzionali.
Diritti che devono essere applicati per realizzare una Repubblica fondata sul lavoro, che riconosca il diritto al lavoro e una retribuzione che assicuri una vita dignitosa.
L’Assemblea generale del Comitato centrale Fiom dà mandato alla Segreteria nazionale di sostenere nella discussione confederale la necessità di continuare la mobilitazione sulle piattaforme confederali prevedendo anche iniziative di sciopero, e allo stesso tempo di verificare la possibilità di iniziative di mobilitazione e sciopero della categoria e/o dell’industria.
In assenza di iniziative condivise la Segreteria darà corso al mandato ricevuto dall’Assemblea generale del Comitato centrale Fiom di Aprile con la proclamazione di iniziative di sciopero coordinate e articolate.
Approvato all’unanimità
Roma, 29 maggio 2023