I 130 morti annegati il 22 aprile con le loro speranze di vivere in un mondo migliore, sono morti nell’indifferenza.
Erano giovani e meno giovani, erano donne e bambini che avrebbero voluto solamente un futuro dignitoso. Hanno chiesto aiuto per ore senza essere ascoltati.
Hanno implorato e lanciato chiamate d’emergenza per 2 giorni prima di affondare nel cimitero blu del Mediterraneo.
Purtroppo gli stati sono rimasti inerti, si sono rifiutati di agire per salvare le vite umane.
È necessario agire per rompere l’indifferenza, con forza dobbiamo chiedere azioni concrete dall’Europa per garantire la vita, innanzitutto come diritto fondamentale dell’umanità.
Noi come assemblea generale Fiom riteniamo urgente una presa di parola e un impegno collettivo del sindacato confederale anche insieme alle altre organizzazioni sociali presenti su questo terreno per rivendicare subito un vero cambiamento delle politiche migratorie.
Questa è l’eredità e il vero banco di prova per l’Europa.
Assunto dalla Presidenza
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 29 aprile 2021