Venerdì, 15 Novembre 2024

Blutec. Scongiurato il fallimento. Lavorare per la reindustrializzazione

Si è svolto giovedì 3 ottobre l’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Blutec alla presenza di rappresentanti del Ministero del lavoro.

Il Commissario giudiziario ha comunicato che lo stato dell’azienda è drammatico: 18 mila euro in cassa, 250 cause in corso, nessun programma di manutenzione impianti, prescrizioni degli ispettori del lavoro e della Asl, tre istanze di fallimento, dal 2017 nessun contributo Inps versato.

Per questa situazione il Commissario entro il 16 ottobre presenterà l’istanza per avviare la procedura di amministrazione straordinaria che per la Fiom è la migliore soluzione in questo momento per la tutela dei lavoratori e della capacità industriale.

È la soluzione migliore sia dal punto di vista del percorso di reindustrializzazione sia dal punto di vista degli ammortizzatori sociali.

Per la Fiom è necessario che l’inchiesta della magistratura faccia il suo corso e stabilisca le responsabilità che hanno messo in sofferenza migliaia di lavoratori.

Per i lavoratori di termini imerese la situazione è molto complessa visto che da quattro mesi sono senza cassa integrazione e senza prospettive di rientro al lavoro. circa 1.000 lavoratori tra diretti e indotto attendono che il Ministero del Lavoro, delle Finanze e dello Sviluppo economico operino per lo sblocco del pagamento della cassa integrazione entro la fine del mese di ottobre.

La Fiom ha inoltre chiesto al commissario di procedere al pagamento delle spettanze contrattuali di differenze tra quanto percepito e quanto in diritto di ricevere degli ammortizzatori.

È necessaria una ripresa del confronto per l’intervento del governo, attraverso Invitalia, e la Regione siciliana che si devono assumere direttamente la responsabilità di governare la reindustrializzazione dell'area di Termini Imerese e il processo di rioccupazione, anche individuando più soluzioni industriali.

La società Magnetto Automotive (MA) ha manifestato, per gli stabilimenti di tito Scalo e Atessa, la volontà di raggiungere una intesa per un affitto di ramo d’azienda da Blutec (ingegneria italia).

La fiom ha chiarito che i trasferimenti di rami d’azienda dovranno avvenire per i lavoratori con tutti i diritti in una intesa con cedente e cessionario.

Ad Asti la situazione sta tornando alla normalità da un punto di vista produttivo e anche riguardo agli altri due stabilimenti della provincia torinese si sta lavorando con trattative riservate per trovare possibili manifestazioni di interesse.

Inoltre, oggi la Fiom ha posto il problema dell’acquisizione di Alcar da parte di Metec a cui sono stati confiscati i conti correnti e questo mette a rischio ulteriori lavoratori di Torino e Lecce.

È evidente che serve dare certezza ai lavoratori degli stabilimenti del Piemonte, Abruzzo e Basilicata mentre per i lavoratori di Termini Imerese è fondamentale che governo nazionale, regionale e Invitalia riaprano il confronto sulla reindustrializzazione e rioccupazione.

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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