Negli stabilimenti di Stellantis le lavoratrici e i lavoratori stanno scioperando per rivendicare dignità e diritti e migliori condizioni di lavoro, denunciando ritmi di lavoro aumentati e al tempo stesso meno addetti sulle linee di montaggio.
Con lo sciopero unitario del 7 e 10 luglio e la manifestazione di 100 delegati svolta a Poissy il 2 giugno, la FIOM ha rivendicato l’apertura di un confronto con management italiano di Stellantis, oggi sordo alle richieste di dialogo.
La FIOM ha sostenuto e continuerà a sostenere le lavoratrici e i lavoratori con l’obiettivo di aprire una trattativa.
La FIOM sta chiedendo ai Ministeri competenti, Mimit e Ministero del Lavoro, un confronto per ottenere missioni produttive su tutti gli stabilimenti, che garantiscano:
- la piena occupazione;
- la produzione di 1 milione di auto e 300 mila veicoli commerciali leggeri;
L’interlocuzione che si è aperta, anche grazie alle iniziative dei lavoratori dei, delegati e della FIOM, deve trasformarsi in una vera trattativa unitaria tra sindacato, Governo e azienda.
Il processo di transizione non può essere scaricato sui lavoratori, pertanto gli investimenti di risorse pubbliche dovranno essere condizionati alla buona occupazione sia nella ricerca e sviluppo che nella produzione, è necessaria una rigenerazione che accompagni alla pensione e assuma i giovani.
Gli ammortizzatori sociali e i percorsi formativi devono essere usati per garantire occupazione ed equità.
È in corso un uso distorto degli ammortizzatori sociali e delle trasferte che penalizza ingiustamente una parte delle lavoratrici e dei lavoratori su cui è necessario un intervento delle Istituzioni competenti
Gli obiettivi sono certamente ambiziosi e quindi sarà importante anche definire un crono-programma delle cose da fare. Oggi, in Italia si producono meno di 500000 auto/anno; significa raddoppiare l’attuale livello saturando gli stabilimenti oggi interessati dal pesante intervento degli ammortizzatori sociali. In generale sarà necessario ripristinare buone condizioni di lavoro a partire dall’analisi delle postazioni e le verifiche delle pause e dei carichi anche attraverso la richiesta di visite ispettive se non ci sarà il confronto con i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Se non si aprirà la trattativa con Governo, Stellantis e sindacati, saremo noi ad andare a Roma dalla Presidente del Consiglio, a manifestare per aprire il negoziato.
Insieme alle lavoratrici e i lavoratori vogliamo lavoro e dignità.