Anno 2020
Per l’anno 2020 si è verificata un’Ipca al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati pari allo 0,5%, con una previsione Istat dello 0,4%.
L’applicazione dello 0,5% sui minimi retributivi determina un incremento degli stessi pari a 9,10€ al livello C3 (ex 5^ categoria), mentre l’aumento previsto dal Ccnl è pari a 25€ lordi mensili, con una differenza di 15,90€ lordi mensili.
Questo perché il Ccnl prevede che:
“Le parti, nel confermare la modalità di definizione dei minimi contrattuali stabilita ai commi precedenti e il relativo regime, convengono che per la vigenza del presente contratto il TEM, oltre che per la dinamica IPCA, è incrementato di una ulteriore componente in considerazione della rilevante innovazione organizzativa determinata dalla riforma dell’inquadramento, come indicato dal Patto per la fabbrica punto 5, lettera H).
Pertanto, nei mesi di giugno rispettivamente del 2021, 2022, 2023 e 2024, sono riconosciuti gli incrementi retributivi complessivi nelle misure di seguito indicate cui corrispondono i nuovi valori dei minimi tabellari di cui alla tabella di seguito riportata.
Le parti si incontreranno entro i primi giorni del mese di giugno di ciascun dei suddetti anni per definire la quota di TEM relativa alla dinamica dell’Ipca al netto degli energetici importati”.
Per questa ragione l’aumento che viene riconosciuto ad incremento dei minimi retributivi è superiore all’applicazione del valore Ipca al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.
Anno 2021
Per l’anno 2021 si è verificata un’Ipca al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati pari allo 0,8%, con una previsione Istat dello 0,5%.
L’applicazione dello 0,8% sui minimi retributivi determina un incremento degli stessi pari a 14,76€ al livello C3 (ex 5^ categoria), mentre l’aumento previsto dal Ccnl è pari a 25€ lordi mensili determinando una differenza di 10,24€ lordi mensili.
Conclusioni
Dopo le prime due tranche erogate, come previsto dal Ccnl, considerando le percentuali dell’Ipca al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, (0,5% nel 2020 e 0,8% nel 2021), i minimi retributivi sono stati incrementati di un valore superiore pari a 26,14€ lordi mensili (15,90€ per l’anno 2020 e 10,24€ per l’anno 2021), che vanno a remunerare la riforma dell’inquadramento professionale.
Previsione Anno 2022
Per l’anno 2022 l’Istat prevede un’IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati pari al 4,7%.
In tal caso l’incremento dei minimi retributivi -sempre riferiti alla categoria C3 (ex 5^ categoria)- sarebbe pari a 87,87€ lordi mensili a fronte di un aumento di 27€ lordi mensili previsti dal CCNL, con una differenza pari a 60,87€ lordi mensili.
Questo perché il Ccnl prevede una clausola di salvaguardia così definita:
“Nel caso in cui l’importo relativo all’adeguamento Ipca risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi complessivi di riferimento per ogni singolo anno di cui alle tabelle di seguito riportate i minimi tabellari saranno adeguati all’importo risultante”.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 10 giugno 2022