Sabato, 23 Novembre 2024

Piattaforme a confronto: le proposte di Federmeccanica e Fiom

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L'avvio di un negoziato unitario fra i sindacati metalmeccanici e Federmeccanica per ricostruire un rinnovato contratto nazionale di lavoro è un primo risultato importante reso possibile dal crescente consenso ricevuto in questi anni dalla nostra organizzazione nelle elezioni delle Rsu, dalla conferma di un alto livello di iscrizioni e dalla quantità e qualità di accordi aziendali e di gruppo realizzati.

Tutto questo indica una rappresentanza tendenzialmente maggioritaria della Fiom anche per quanto previsto dall'Accordo interconfederale del 10 gennaio 2014, che regola per la prima volta validità ed esigibilità generale del Contratto nazionale di lavoro sulla base della reale rappresentanza delle organizzazioni sindacali e del voto referendario certificato delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.

Di fronte alla proposta organica e complessiva avanzata da Federmeccanica al tavolo di trattativa – in cui si delinea un nuovo assetto contrattuale – ribadiamo la necessità di ricercare un'intesa che affermi il ruolo del contratto nazionale come strumento di tutela e di rafforzamento del potere d'acquisto del salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici.

Questo è un punto dirimente del negoziato visto che Federmeccanica pone come condizione la trasformazione dei minimi salariali in minimi di garanzia non derogabili ma con una modalità la cui conseguenza sarebbe che gli aumenti non verrebbero più erogati a tutti ma solo a una minoranza delle lavoratrici e dei lavoratori. Infatti il salario fisso erogato in azienda assorbirebbe qualsiasi aumento del contratto nazionale.

Noi intendiamo sviluppare il negoziato su tutti i contenuti fino a ora emersi e a partire dalla piattaforma approvata con referendum dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici che ha, fra gli altri, come punti qualificanti e innovativi la contrattazione annua del salario, l'unificazione dei diritti, l'estensione delle tutele a tutte le forme di lavoro e la qualificazione del ruolo negoziale delle Rsu a partire dagli orari di lavoro, l’estensione della contrattazione aziendale con specifiche norme di rinvio, la riforma dell’inquadramento, il diritto alla formazione, la sanità integrativa, la gestione degli appalti, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il negoziato per ricostruire un contratto nazionale deve misurarsi su cosa serve per rilanciare gli investimenti, difendere ed estendere l’occupazione stabile, favorire una qualificazione e innovazione dei sistemi produttivi e dei prodotti realizzati nel nostro Paese, far ripartire i consumi interni e far crescere la produttività generale del sistema.

In vista dei prossimi incontri di trattativa fissati per il 21 e 28 gennaio, vogliamo verificare con Fim e Uilm la possibilità di definire un giudizio e una proposta comune.

È importante e utile che Cgil, Cisl e Uil abbiano presentato una proposta comune per un nuovo sistema di relazioni sindacali e nel confermare il giudizio negativo sulla Legge di stabilità predisposta dal governo - anche in relazione ai rinnovi contrattuali nei settori pubblici - crediamo sia necessario che le confederazioni discutano anche la possibilità di un'iniziativa di mobilitazione a sostegno del rinnovo dei contratti nazionali, per la modifica delle pensioni e una reale estensione degli ammortizzatori sociali.

Nei prossimi giorni avvieremo in tutti i luoghi di lavoro una campagna di assemblee, se possibile anche unitarie, per discutere con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici lo stato della trattativa con Federmeccanica; qui di seguito forniamo un confronto tra la posizione di Federmeccanica e la piattaforma della Fiom.

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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