"Con l'incontro di oggi, tenuto presso la sede di Confindustria a Roma, si è aperta la trattativa unitaria per il rinnovo del contratto nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, in scadenza il prossimo 30 giugno, tra le delegazioni trattanti di Fim, Fiom e Uilm e i rappresentanti di Federmeccanica e Assistal. Oggi è una giornata molto importante per tutte le metalmeccaniche e tutti i metalmeccanici. Da Federmeccanica e Assistal non ci sono state obiezioni di principio, ma abbiamo registrato una distanza siderale tra la nostra piattaforma rivendicativa e le prime considerazioni datoriali.
L’inflazione sta divorando i salari delle lavoratrici e dei lavoratori, è per questo che chiediamo nella piattaforma un aumento salariale di 280 euro mensili per i prossimi 3 anni di aumento sui minimi contrattuali per il livello C3 (ex 5º livello), un aumento che va oltre l’Ipca depurata dai costi energetici importati e che chiede il pagamento delle innovazioni contrattuali non ancora pienamente realizzate, per garantire retribuzioni adeguate al costo della vita e al valore del lavoro svolto. Nei primi giorni di giugno prossimo l'Istat renderà noto il valore percentuale dell'Ipca depurata dai costi energetici importati riferita all'anno 2023 e avremo quindi una quantificazione del valore degli aumenti economici stabiliti dal contratto vigente.
Nel mese di giugno dello scorso anno la quantificazione è stata di 123,40 euro sul livello C3 (ex 5º livello). Nella piattaforma chiediamo di rivedere le norme che regolano l’erogazione del premio perequativo (in assenza del contratto aziendale) per un riconoscimento più esteso.
Al centro delle richieste della piattaforma c’è anche il contrasto alla precarietà, sia negli appalti e sia nei contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing: il lavoro non deve più essere sinonimo di precarietà. In tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro proponiamo di dare più spazio ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e più formazione. Occorre ridurre la catena degli appalti e dei subappalti, e garantire i diritti sindacali e l'applicazione del Ccnl ai lavoratori in appalto. Un'altra proposta riguarda l’avvio di una fase di sperimentazione per una riduzione dell'orario di lavoro, che progressivamente raggiunga le 35 ore settimanali, a parità di salario, per difendere l’occupazione nei processi di transizione industriale e per migliorare la qualità della vita delle persone e la produttività. Alcune esperienze in questo senso sono già presenti grazie alla contrattazione aziendale.
Questo contratto deve servire a rafforzare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, aumentando il welfare e la formazione, garantendo la parità di genere retributiva, e individuando forme di supporto alle donne vittime di violenza. La trattativa per il rinnovo del contratto è una lotta collettiva per rimettere al centro il lavoro industriale e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. È necessario avere investimenti del Governo su un settore strategico per l’economia dell’intero Paese e sui lavoratori detassando gli aumenti contrattuali. La contrattazione collettiva corrisponde ad un elemento di solidarietà tra le lavoratrici e i lavoratori. Da oggi inizia per noi il conto alla rovescia per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Il confronto è stato aggiornato al 18 giugno e 27 giugno e poi al 11 luglio e al 26 luglio. Per la prima volta la trattativa inizia con il tema del salario”.
Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 30 maggio 2024