Il 17 febbraio 2022 il titolare del dicastero economico Giorgetti, rispondendo al Senato ad un'interrogazione del gruppo della Lega, ha fantasiosamente ricostruito storia e crisi della Acc di Borgo Val Belluna. Non sappiamo quali possano essere state le fonti del ministro, ma è evidente che dovrebbe approfondire e studiare meglio il caso prima di esprimersi, tanto più in un'aula parlamentare.
Il gruppo Wanbao è stato sicuramente un gestore inadeguato e sleale della storica fabbrica Bellunese non può, però, a nessun titolo, essere accusato di aver sottratto know-how, prova ne è che, tra i 20 milioni di compressori che il gruppo cinese produce nessuno assomiglia al compressore K prodotto da Acc nè tanto meno al nuovo innovativo KVSD, sempre di matrice bellunese.
Se proprio si volesse ripercorrere la storia della gloriosa Zanussi Elettromeccanica, sarebbe doveroso ricordare che all'origine del disastro che l'ha travolta c'è stato il folle decennio (2004/2014) dei fondi speculativi internazionali e nostrani che, alleandosi, hanno portato alla distruzione un'azienda leader mondiale del settore, creando un buco da 450 milioni di euro.
Consigliamo al ministro e ai parlamentari della Lega, se proprio vogliono contribuire fattivamente alla questione di iniziare a riflettere seriamente sulle politiche industriali nel settore dell'elettrodomestico, un tempo fiore all'occhiello della nostra industria, oggi tristemente noto per la lunga serie di crisi (Embraco, Acc, Whirlpool Napoli, Elica ecc.) che lo sta caratterizzando con conseguenti esiti drammatici sul fronte occupazionale.
Pertanto continueremo ad invitare tuttə lə parlamentarə del nostro territorio a partecipare alle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per dare loro la possibilità di capire davvero la storia e l'origine di questa crisi e di ascoltare in prima persona le loro voci, dalle quali traspare in maniera netta l'orgoglio e il senso di appartenenza che hanno questə operaiə per la loro fabbrica e per il "loro" compressore, la cui produzione è stata colpevolmente abbandonata anche dal governo.
Vogliamo, inoltre, ribadire che continuare a credere con lealtà e concretezza nel rilancio delle nostre eccellenze non ha nulla di velleitario.
Quindi esortiamo tuttə coloro che hanno davvero a cuore il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di ACC di impegnarsi seriamente perché a tuttə sia garantito un posto di lavoro, garanzia di dignità!