È stato firmato oggi l’accordo tra le società Nuovo Pignone del Gruppo Baker Hughes e i coordinatori nazionali dei sindacati FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL che definisce le linee guida per la regolamentazione condivisa delle misure atte a consentire il proseguimento delle attività di lavoro e in vista della ripresa delle attività, nei tempi e con i limiti previsti dalle autorità Governative.
La continuità operativa delle attività di Baker Hughes nei propri siti in Italia, infatti, è sempre stata garantita in tutte queste settimane, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Le misure concordate intendono conseguire il massimo grado di sicurezza per tutte le persone che fanno ingresso in azienda e si basano sulle indicazioni dei Decreti governativi, sull’esperienza maturata dalle parti fino ad oggi nella gestione della crisi, nonché sulle migliori pratiche sperimentate dall’azienda nell’ambito della cultura di sicurezza sul lavoro da sempre perseguita dalla società, garantendo al contempo la continuità operativa che – grazie al costante dialogo di queste settimane con i rappresentanti dei lavoratori- è sempre stata garantita.
Tra i punti salienti, che riprendono in larga parte i contenuti dell’accordo precedente siglato con i sindacati lo scorso 18 marzo, che recepisce il protocollo del 14 marzo siglato da Governo, parti sociali e associazioni datoriali, le misure prevedono la riorganizzazione delle procedure di lavoro per garantire la distanza interpersonale (in officina come negli uffici), il proseguimento dell’utilizzo esteso del Remote Working, l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale in base alle linee guida condivise dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e misure ad hoc per l'accesso in azienda di soggetti esterni e per la gestione degli spazi comuni, oltre alla sanificazione periodica degli ambienti di lavoro. Sono inoltre state ribadite una serie di procedure per la gestione di protocolli sanitari e sorveglianza sanitaria, in collaborazione con Medico Competente e RLS. Un eventuale utilizzo di test sierologici e dei tamponi, infine, avverrà in conformità a quanto eventualmente disposto dalle autorità competenti.
Le misure del nuovo protocollo di sicurezza sono state validate, nella loro completezza ed efficacia, da medici ed esperti in sanità pubblica e saranno attive fino alla fine del mese di agosto 2020. I comitati aziendali già costituiti in ogni stabilimento del Gruppo in Italia monitoreranno l’attuazione delle linee guida e delle misure di sicurezza, specifiche per ogni sito.
“Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto che consente a Baker Hughes di mantenere la continuità operativa, che non si è mai interrotta in questi mesi, in un contesto di essenzialità per la filiera energetica italiana, garantendo allo stesso tempo la tutela della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori” ha dichiarato Saverio Gradassi, Vicepresidente Salute, Sicurezza, Ambiente (HSE) e Qualità per il business Turbomachinery & Process Solutions di Baker Hughes. “Fin dall’inizio dell’emergenza, l’azienda ha adottato in modo proattivo una serie di misure per proteggere i lavoratori, andando a mitigare i rischi di contagio all’interno di tutti i suoi impianti italiani. Questo nuovo accordo certifica la bontà del percorso intrapreso da Baker Hughes e attesta come il costante dialogo con tutte le parti coinvolte continui a essere proficuo.”
Per Daniele Calosi, Coordinatore Nazionale Fiom Cgil per Baker Hughes Nuovo Pignone “È un accordo importante che disciplina gli step per la ripartenza dell'attività nel suo complesso con la supervisione delle autorità medico scientifiche competenti. Il gruppo Baker Hughes in Italia conta sette stabilimenti, circa cinquemila dipendenti e considerando anche gli addetti indiretti muove oltre ottomila persone che, grazie a quest'intesa, rientreranno al lavoro in condizioni di sicurezza per sé stessi, per le loro famiglie e per la salute pubblica.
La supervisione della comunità scientifica con il Prof. Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Firenze, garantirà il rispetto delle linee guida riguardanti ogni processo del ciclo produttivo anche per chi opera in appalto. Dall'emergenza ne usciamo solo insieme e questo accordo unitario, frutto di un'intelligenza collettiva, lo dimostra.”
“Si tratta di un accordo importante perché può essere un esempio per altre realtà più piccole e perché investe anche i lavoratori dell’indotto” ha dichiarato Alessandro Beccastrini, Segretario Fim-Cisl. “Come Fim siamo molto soddisfatti, perché questo accordo permette un riavvio graduale e gestito.”
"Baker Hughes Nuovo Pignone, ha sempre dimostrato una certa attenzione riguardo la salute e sicurezza dei propri dipendenti” ha dichiarato Davide Materazzi, Segretario Uilm-Uil. “Con la sottoscrizione di questo protocollo, come sindacato abbiamo chiesto un ulteriore sforzo affinché le misure adottate per lavorare in sicurezza siano recepite ed applicate indistintamente anche da tutte le aziende in appalto che agiscono costantemente all'interno dei vari siti del gruppo, affinché si possa e si debba lavorare, ma lo si faccia in sicurezza e consapevolezza, limitando al minimo qualsiasi rischio, soprattutto in questo momento delicato".
Sin dalle prime notizie di diffusione del Nuovo Coronavirus in Italia, Baker Hughes ha adottato in modo proattivo una serie di misure per proteggere i propri dipendenti e ridurre al minimo qualsiasi impatto sulle operazioni, con l'obiettivo di mitigare il rischio nei suoi impianti, garantendo al contempo che le proprie operazioni continuassero a servire i clienti di tutto il mondo, di concerto con i rappresentanti dei lavoratori con cui il dialogo è stato costante in ogni fase.
Fim, Fiom, Uilm
Baker Hughes
Firenze, 15/04/2020