Lecce, 7 giugno 2019 – In previsione dello sciopero di 8 ore proclamato dai sindacati dei metalmeccanici per il 14 giugno, oggi si è tenuto a Lecce un attivo unitario. La sala convegni della Cassa Edile era gremita di delegati e iscritti che hanno voluto ascoltare gli interventi del segretario nazionale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, e del segretario regionale della Fim-Cisl, Gianfranco Gasbarro; i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Valentina Fragassi Antonio Nicolì e Salvatore Giannetto; i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm Maurizio Longo Annarita Morea e Piero Fioretti.
«Non c'è in questo momento una politica industriale per il Sud. Ci si preoccupa di conservare i posti di lavoro esistenti mentre, invece, qui, avremmo bisogno di implementare l'occupazione. Perciò noi chiediamo al Governo un piano di investimenti pubblico-privati per rilanciate l'iniziativa delle imprese nel Mezzogiorno», ha detto De Palma. Lo sciopero del 14 giugno «è uno sciopero di avvertimento nei confronti del Governo e delle imprese, perché sta scadendo il contratto nazionale e noi vogliamo aumentare, con la nostra piattaforma, i salari delle lavoratrici e dei lavoratori». In un'intervista rilasciata al Nuovo Quotidiano di Puglia, De Palma ha parlato anche dello stabilimento Cnhi di Lecce (600 dipendenti): «Bene il mantenimento dell'occupazione ma non basta. Dobbiamo implementare l'occupazione in Cnhi e nelle aziende dell'indotto. E per fare questo occorre l'intervento del Governo. Stamattina, con riferimento alla mancata fusione Fca-Renault, il ministro Di Maio ha detto che sono stati in silenzio per far fare al mercato. Quando si lascia fare al mercato a pagare le conseguenze sono i lavoratori. Noi pensiamo, invece, che il ministro dello Sviluppo economico debba intervenire per determinare, con le Regioni, lo sviluppo industriale del Paese e dei territori».