Presentati oggi i dati, anche se parziali, dei rinnovi delle Rsu, in Lombardia. I rinnovi delle rsu nel settore metalmeccanico certificano una marcata affermazione da parte della FIOM. In più di due mesi, con una grande prova di democrazia interna, si sono tenuti tutti i rinnovi delle rappresentanze sindacali unitarie. La FIOM CGIL conferma la sua posizione maggioritaria, in alcune province superando addirittura il 70% sui voti totali validamente espressi. Molto significativo ad esempio è il dato di Milano, dove la Fiom si attesta sul 76,5% dei voti. Ottime anche le performance di Brescia e Mantova. Fiom ampiamente primo sindacato anche a Bergamo e nelle altre province lombarde (per i risultati nel dettaglio, si rimanda alla consultazione del file in allegato).
Nell'arco del triennio 2011-2014 (come si può evincere dalla seconda tabella allegata) la Fiom è riuscita a mantenere sostanzialmente una posizione predominante all'interno delle sigle sindacali
"Si tratta di un risultato assolutamente straordinario per la nostra organizzazione sindacale, che testimonia un radicamento territoriale importante, nonché una grande capacità di far crescere la partecipazione e di tradurla democraticamente in consensi", inizia così l'analisi di Mirco Rota, segretario generale della FIOM CGIL Lombardia.
"Nonostante il giudizio dato all'accordo interconfederale del 10 gennaio, prosegue Rota, in Lombardia in questi due mesi si è fatto un lavoro importante. I lavoratori hanno avuto la possibilità di eleggere direttamente i propri delegati in 350 aziende e a settembre questo lavoro dovrà continuare rinnovando tutte le Rsu scadute. Il voto è inequivocabile: la Fiom ha raccolto un fortissimo consenso, nonostante gli attacchi ricevuti dalle imprese, dalle pessime riforme dei recenti governi e in qualche caso da atteggiamenti incomprensibile non unitari da parte di FIM e Uilm", prosegue il segretario dei metalmeccanici lombardi.
“Essere stati in grado in soli due mesi di far votare quasi 50000 lavoratori metalmeccanici significa per noi è per i metalmeccanici riconfermare la democrazia e il rapporto con i lavoratori un elemento caratteristico della categoria per difendere i diritti di chi lavora e per migliorare le proprie condizioni di lavoro. Infine, avere in Lombardia un livello di rappresentanza pari al 70% tra i metalmeccanici è la miglior risposta a tutti coloro che senza senso in questi anni affermavano la nostra marginalità e perdita di consenso tra i lavoratori. Oggi dovrebbero prendere atto di questo e con la Fiom confrontarsi essendo sindacato di maggioranza, conclude il segretario delle tute blu.