Oggi, 7 ottobre, giornata di mobilitazione in Emilia-Romagna indetta dalla Fiom. I metalmeccanici hanno scioperato per dire al Governo e alla politica che c’è bisogno di risposte concrete e immediate per salvaguardare l’occupazione, attraverso una riproposizione del blocco dei licenziamenti e i salari intaccati dall’intervento della cassa integrazione e dai costi dell’energia e dall’inflazione.
Ma anche per dare un forte segnale alle imprese rispetto il fatto che la contrattazione di secondo livello deve farsi carico di salvaguardare le quote di salario aziendale dall’incidenza del caro vita.
Lo sciopero ha avuto ovunque un’alta adesione.
Bologna:
Automobili Lamborghini: 98% produzione - 50% impiegati; Magneti Marelli Europe (Stabilimento Crevalcore) 95%; Toyota MHMI 80%; Motori Minarelli 80%; Alberto Sassi 65%; Kemet: operai 90%, impiegati 50%; Demm 95%; Marzocchi Pompe 70%; IIA (ex Bredamenarini): operai 98%, impiegati 40%.
Parma:
Sidel 65%; wittur 96%; crown 50%; casappa 90%.
Imola:
Walvoil 90%; Imola Retail Solutions 70%; Robopac 60%; Ciap 60%.
Piacenza:
Astra VI operai 75%; Unitec 73%; Master operai 95 %; Giada 60%.
Modena:
Rossi S.p.A. 95%; Caprari 90%; Salami 75%; Titan 70% (adesione anche RSU fim e ugl); Atos 50%; Italkero 70%; ITM 70%; Glem-Gas 30%; Spm 60%; Pm-Oil&Steel 80%.
Ravenna:
De angelis 85%; Mariport 60%; Kverneland 90% operai - 10% impiegati; Rosetti 30%
Ferrara:
Berco 70%; Stellantis VM industriale 70% (v6 era in cigo); Sirio 70%; Lte 60% produzione; ZF 70% produzione; Simel 75%; Cantieri Polo Chimico 80%.
Reggio Emilia
Interpump 100% in produzione; Dieci 90% in produzione; Argo Tractors 80%; Nexion 90%; Ognibene 90%.
Forli:
Bonfiglioli 70%; Marcegaglia 70%; Oleodinamica 60%; Nisi 60%.
Rimini:
Scm Rimini 70%; Fonderie Scm 40%; Steelmec 50% ; Scm Villa Monte 60% in produzione; Verni e Fida 70/80%.
Cesena:
Soilmec 70%; Sacim 80%.
Nei territori di Forlì e Ferrara, poi, la mobilitazione è stata estesa a 8 ore. A Ferrara, in particolare, lo sciopero con presidio davanti al petrolchimico per contrastare un progressivo processo di deindustrializzazione e che vede oggi la presenza di due delicatissime vertenze: quella del petrolchimico, a fronte dello spegnimento del cracking di Marghera da parte di Eni e la vertenza Stellantis alla Vm motori, a fronte della decisione dello stop alla produzione di propulsori Diesel dal dicembre del 2023.
Lo sciopero è stato preparato da centinaia di assemblea in queste ultime settimane ed è stato anche un amplificatore per la grande manifestazione della Cgil di domani 8 ottobre a Roma.
Uno sciopero ed una manifestazione per rivendicare che, ora, il paese, il Governo e l’Europa, devono ascoltare il grido di dolore del lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori. Un grido che necessita di risposte. Diversamente proseguirà la mobilitazione nel paese.
Fiom Cgil Emilia Romagna