Rinnovato il contratto aziendale alla RCF Spa di Reggio Emilia, dopo una lunga trattativa che ha visto impegnate le Rsu, la Fiom Cgil e la Uilm Uil di Reggio Emilia.
L’ipotesi di accordo, che è stata approvata quasi all’unanimità (solo tre i contrari su 242 votanti) , inserisce nella storica contrattazione aziendale elementi nuovi e molto significativi per ridurre la precarietà e tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni.
“L’azienda rinuncia all’utilizzo dello staff leasing” è quanto si può leggere nel testo dell’accordo, che vede nella riduzione della precarietà del lavoro uno degli elementi più importanti, limitando a 12 mesi la durata massima dei contratti a termine e riducendo sensibilmente l’utilizzo dei contratti con le agenzie interinali.
Per le tute blu della Cgil e della Uil “questo è sicuramente l’aspetto più importante del contratto perché dimostra che anche nelle imprese metalmeccaniche non serve costringere le persone in una condizione di incertezza e precarietà per due o anche tre anni prima di essere assunti a tempo indeterminato”.
Alla RCF, che ha la sede centrale nella zona industriale a Mancasale e una nuova sede a Bagnolo, lavorano quasi trecento dipendenti, molti dei quali alle catene di montaggio a ritmo vincolato.
Per la legge italiana si può rimanere precari anche a vita, con lo staff leasing, ma da quest’anno questo strumento non sarà più utilizzato dall’azienda reggiana.
“In tre anni ci si laurea – dichiara la Fiom di Reggio Emilia – non è credibile che servano 36 mesi per selezionare un operaio che svolge attività ai montaggi, per questo motivo riconosciamo la sensibilità culturale dell’azienda che ha dimostrato di tenere davvero alle persone, accogliendo le nostre richieste di riduzione dei tempi di stabilizzazione”.
La parte salariale vede un aumento del premio di risultato di 400 euro euro nel triennio, passando da 2.200 a 2.600 euro l’anno, e un aumento della retribuzione fissa ultrattiva di circa 1.300 euro annuali a regime.
“Abbiamo condiviso di trasformare in elemento fisso una precedente indennità di produttività di circa 700 euro lordi che prima era legata alla presenza, incrementandone il valore fino a 1.990 euro lordi annuali – spiegano Viola Malandra, che ha coordinato la trattativa per la Fiom Cgil di Reggio Emilia e Giancarlo Pelati della segreteria provinciale Uilm – quindi un aumento medio di oltre 100 euro mensili per ogni lavoratore e lavoratrice”.
Per Fiom e Uilm provinciali il fatto che questo accordo sia stato raggiunto senza un’ora di sciopero dimostra che “il management e la proprietà della RCF hanno compreso la difficile fase che stanno vivendo i dipendenti, le cui retribuzioni hanno visto perdere pesantemente potere d’acquisto che il contratto nazionale ad oggi non è in grado di recuperare, per questo motivo” prosegue la nota unitaria di Fiom e Uilm “anche a nome delle maestranze si vuole rendere pubblico il riconoscimento alla controparte che ha avuto l’adeguata sensibilità di comprendere che questo è il momento di redistribuire con salario fisso i positivi risultati aziendali”.
La RCF è una delle aziende metalmeccaniche reggiane che è stata più danneggiata dalla pandemia e dalle restrizioni di legge, a livello globale, di concerti ed eventi pubblici, e per queste ragioni i lavoratori nel 2020 e 2021 hanno dovuto fare molta cassa integrazione, poi dal 2022 l’azienda ha avuto una importante ripresa consolidando una crescita che avveniva da anni, ad eccezione del “biennio Covid”.
“Con questo rinnovo contrattuale – dichiara la Uilm reggiana – si valorizza il tema della Formazione Professionale inserendo nuovi diritti fondamentali e maggiori spazi di contrattazione e coinvolgimento delle RSU”.
L’accordo votato dai lavoratori – continuano Fiom e Uilm – prevede inoltre l’introduzione della certificazione della formazione svolta da ogni lavoratore, con uno specifico “Patentino della Formazione” individuale, la condivisione con le Rsu delle ore di formazione obbligatorie previste dal contratto nazionale, il recepimento dell’Accordo Quadro di Cgil Cisl Uil e Confindustria per il contrasto alle molestie nei luoghi di lavoro, incontri mensili con i rappresentanti della sicurezza sui temi dei carichi biomeccanici agli arti superiori e la possibilità di un coinvolgimento dell’Ausl in un tavolo paritetico su questi temi.
Il contratto aziendale prevede inoltre la conferma di alcuni diritti della contrattazione precedente, come l’automatismo di passaggio di livello per le operaie e gli operai che sanno svolgere tutte le postazioni della propria linea di montaggio, il diritto alla mensa a totale carico dell’azienda, e ore aggiuntive di permessi speciali per visite mediche specialistiche che con questo contratto passano da 12 a 14 ore annuali, e la flessibilità in ingresso e uscita per gli impiegati degli uffici.
Fiom-Cgil Reggio Emilia
Reggio Emilia, 20 aprile 2023