Da qualche giorno la Direzione della FCA , sta sondando la disponibilità tra i lavoratori di Pratola Serra a trasferirsi presso lo stabilimento Sevel di Atessa in provincia di Chieti.
La stessa cosa sta avvenendo negli altri stabilimenti del gruppo dove non c'è la saturazione degli impianti, quindi non in tutti gli stabilimenti come qualcuno vuole far credere.
Questo descrive, se a qualcuno non fosse chiaro, la gravissima condizione produttiva in cui verso la FCA di Pratola Serra.
Siamo di fronte ad una scelta finalizzata alla riduzione del personale, che dovrebbe preoccupare tutti.
Situazione aggravata dal fatto, che nel piano industriale per i prossimi tre anni, non sono previsti investimenti tali da poter segnare una inversione di tendenza.
All'orizzonte si profila una riduzione dell'organico e per chi rimane tanta cassa integrazione.
Tutto questo vuole essere fatto passare come una normalità. Come se i problemi fossero altri.
Per quanto riguarda la RSA della FIOM, sono forti le preoccupazioni per l'assenza di un piano e una visione industriale in grado di rilanciare uno stabilimento che da anni ristruttura e riduce il numero dei dipendenti.
Manca, a nostro avviso, una strategia che possa rilanciare Pratola Serra.
Tutto è incentrato su di un "galleggiamento" finalizzato solo a spostare le decisioni più in avanti.
Mentre lo stabilimento è sempre più debole , al di là della corsa all'oro previsto dal WCM.
La vera ricchezza dello stabilimento è rappresentata dalle lavoratrici e deA lavoratori che l'hanno portata ai livelli di cui tutti conosciamo, i quali chiedono solo chiarezza per il loro futuro.
Stante questa preoccupante situazione, la FIOM chiede, Direzione della FCA di adoperarsi affinchè su Pratola Serra torni l'attenzione dal punto di vista industriale. Non è più il tempo di trincerarsi sui "è colpa del mercato" oppure " ci sono gli ammortizzatori sociali".
Abbiamo bisogno di risposte vere ed impegni concreti.
RSA FIOM CGIL FCA