Nella giornata di lunedì 10 febbraio 2025 è ripresa a Bologna la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle imprese metalmeccaniche della cooperazione.
Durante l’incontro sono state date le prime risposte su quasi tutte le richieste che Fim, Fiom, Uilm hanno inserito nella piattaforma di rinnovo compreso alcuni primi aspetti riguardante la parte economica.
In premessa è stata espressa la volontà di effettuare un negoziato svincolato dagli altri negoziati aperti sul piano nazionale tutt’ora in corso per il rinnovo dei contratti collettivi scaduti.
La volontà del sistema della cooperazione metalmeccanica sarebbe quello di ricercare nelle more del negoziato elementi nuovi e possibilmente diversi dagli altri contesti nazionali, valorizzando così il mondo della cooperazione metalmeccanica.
Sulla base di questo, vi è la disponibilità a valutare alcune richieste riguardanti il mercato del lavoro ritenendo i lavoratori una risorsa importante da valorizzare all’interno delle imprese.
Così come il tema degli appalti se pur considerando che alcune attività hanno applicato contratti collettivi diversi da quello metalmeccanico.
Di più delicata applicazione organizzativa risulterebbe la richiesta dei cosiddetti break formativi in caso di quasi/infortunio, mentre la richiesta di riduzione di orario di lavoro così come in piattaforma è stata ritenuta di difficile applicazione non solo per l’impatto di costo che avrebbe sulle imprese.
Per quanto riguarda invece la parte economica, se pur non esperimento riferimenti economici precisi, sono state fatte timide aperture per quanto riguarda la strutturazione degli aumenti contrattuali.
Nello specifico, il sistema della cooperazione metalmeccanica è disponibile a definire un aumento minimo di garanzia evitando che gli aumenti siano lasciati all’andamento annuale dell’IPCA-NEI, e quindi a definire un importo minimo di riferimento all’interno del Ccnl. Nello stesso ragionamento è stato proposto un meccanismo a tutela delle imprese qualora l’andamento dell’IPCA-NEI dovesse aumentare oltre misura rispetto alle previsioni.
Su questo punto, la delegazione trattante pur apprezzando i segnali di apertura si è riservata una più attenta valutazione che naturalmente non può prescindere anche dai valori economici che la trattativa dovrà affrontare.
Sempre sulla parte economica, la proposta aziendale ha dato un certo risalto al tema del welfare e dei suoi concreti vantaggi per i lavoratori. Su questo punto, abbiamo ribadito che pur non disconoscendo l’utilità dello strumento e dei suoi vantaggi fiscali, la centralità della parte economica deve essere indirizzata verso la retribuzione mensile delle lavoratrici e dei lavoratori.
La trattativa è stata aggiornata definire di due nuove date per il giorno 4 e 28 marzo prossimo.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 10 febbraio 2025