“L'incontro di oggi convocato dal Ministero dal Lavoro non ha portato nessuna novità alla soluzione della complicata vertenza.
Qf continua a ribadire che lo stallo del processo di reindustrializzazione è dovuto alla mancanza di agibilità dello stabilimento ‒ nonostante sia stata smentita dalle visite dei tecnici della Regione ‒ e a chiedere la copertura retroattiva della cassa integrazione.
Nei vari incontri tenuti al Mise tutte le parti hanno preso atto che il progetto presentato da Qf è di fatto impraticabile per responsabilità aziendale.
Oggi avremmo voluto discutere del futuro industriale dello stabilimento e del pagamento dei salari dei lavoratori, ragione per la quale la Fiom non ha firmato il verbale di una procedura contestata nei modi e nei contenuti.
È necessario che il confronto venga riportato al Mimit con la presenza della Regione Toscana e del Comune di Firenze, che hanno avviato attività di ricerca di nuovi soggetti industriali e di verifica dei progetti presentati al Comitato di proposta e verifica lo scorso 20 dicembre.
Inoltre continua ad aleggiare sulla vertenza un possibile ruolo di una società pubblica, rispetto al quale ad oggi non ci sono state comunicazioni formali e chiediamo venga fatta chiarezza.
L'accordo quadro sottoscritto al Mise il 19 gennaio, non rispettato da Qf, è l'elemento di garanzia da cui ripartire, ma vanno rimossi gli atteggiamenti messi in campo dall'azienda per drammatizzare la situazione, a partire dal mancato pagamento degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori.”
Lo dichiara in una nota Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale.
Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale
Roma, 30 dicembre 2022