Sì è tenuto oggi a Roma presso la sede di Fincantieri, l’incontro con l’AD Dott. Folgiero per la presentazione delle linee guida del piano industriale 2023/2027. Partendo dalla situazione attuale che vede un indebitamento determinato anche dalla forte esposizione finanziaria negli anni di Covid, il piano si focalizza su cinque punti fondamentali a cui sono collegate azioni da dispiegare nel corso dei prossimi 5 anni. Le linee guida del piano industriale si focalizzano, innanzitutto, sul core business della costruzione di navi in ambito cruise e militare.
Per quanto riguarda il settore cruise è previsto un consolidamento degli attuali volumi e prontezza a cogliere nuove opportunità che si dovessero presentare a fronte di armatori dotati di lungimiranza e solidità finanziaria.
L’ambito militare, poi, sarà quello che dovrà avere le maggiori performance di crescita in un contesto geo politico che apre spazi. Importante sarà sviluppare una efficace azione di internazionalizzazione dell’attività commerciale e implementazione dell’integrazione con Leonardo. Si prevede, inoltre, un forte impulso nel settore eolico off-shore con Vard per la costruzione di navi da lavoro.
Grande attenzione anche alla dinamica dei costi di materie prime (acciaio e rame) ed energia elettrica. In un contesto in cui di tende ad entrare in una nuova “normalità” di prezzi, certamente più elevata dal recente passato, che penalizzerà certamente la marginalità. Infine, elemento fondamentale è la transizione ecologica dal punto di vista dei processi ma, soprattutto, dal punto di vista dei prodotti.
Questo porterà Fincantieri ad essere leader assoluto in questo ambito sia dal punto di vista dei combustibili sia da quello dei sistemi di propulsione.
L’aumento dei volumi produttivi, le economie di scala di acquisti e commodities e l’obiettivo di incrementare gradualmente le marginalità, porterà certamente a ridurre progressivamente e significativamente l’indebitamento nei prossimi anni e, nel 2025 a ritornare ad un utile netto. E' importante, poi, l’attenzione dichiarata nei confronti dei lavoratori delle aziende delle attività no-core in termini di tenuta occupazionale e, come rimarcato delle organizzazioni sindacali nel corso di tutta le trattativa per il rinnovo del contratto aziendale, la saturazione di tutti i cantieri e sulla occupazione diretta. Senza omettere la necessità di affrontare il tema degli appalti per “….. gestire i punti deboli…” di tutto il sistema di esternalizzazioni delle attività collegati strettamente a quello delle competenze interne da sviluppare. Nei prossimi mesi, come tra l’altro definito nel l’integrativo, si svolgeranno specifici approfondimenti sui vari punti del piano industriale in un’ottica auspicata si relazioni sindacali in controtendenza rispetto la storia recente in Fincantieri.
“Il piano industriale sarà da approfondire su ogni singolo punto. Le prospettive di crescita dovranno essere confermate e tradotte anche in termini di tenuta occupazionale, in termini di una sua crescita, puntando su formazione e competenze. Questo tema si tiene chiaramente con quello degli appalti. La disponibilità dell’azienda ad aprire a questo tipo di confronto deve essere valorizzato e utilizzato per modificare, in prospettiva, un capitolo estremamente delicato di Fincantieri. Riportando l’appalto ad un perimetro di razionalità e di rispetto delle regole normative e contrattuali in materia, anche per il dovuto rispetto e tutela dei lavoratori coinvolti". Lo dichiara Samuele Lodi, coordinatore nazionale Fincantieri per la Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 22 dicembre 2022