“Nell’incontro che si è svolto ieri al MiSe, in modalità mista e al quale erano presenti l’azienda e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, l’azienda è rimasta ferma sulla sua posizione riguardo alla rescissione dei contratti di staff leasing a partire dal 1° novembre, rifiutandosi di aprire, come più volte da noi richiesto, alla possibilità di proseguire il confronto valutando e trovando insieme soluzioni alternative anche mettendo in campo le necessarie sinergie con il Mise ed Invitalia che diano risposte di sviluppo del sito triestino per mantenerne capacità produttiva e occupazione.
Come organizzazioni sindacali abbiamo richiesto che l’azienda desse garanzie occupazionali per tutto il personale Flex, retrocedendo dalla rescissione del personale in staff leasing e confermando, al netto delle uscite volontarie, tutto il personale in forza, stante anche la copertura degli ammortizzatori sociali.
Non condividiamo quindi la decisione unilaterale dell’azienda di interrompere i rapporti di lavoro e disapproviamo che la stessa, pur dando la disponibilità al riconoscimento di 3 mensilità al personale in staff leasing, vincoli lo stesso alla sottoscrizione di un verbale di conciliazione tombale.
Prendiamo atto delle dichiarazioni circa lo sviluppo e il mantenimento del sito triestino ma riteniamo essenziali i monitoraggi e gli approfondimenti dell’evoluzione del piano industriale a partire dal mese di gennaio 2023 e per almeno tutta la durata dello stesso anno.”
Lo dichiarano in una nota Valentina Orazzini, coordinatrice nazionale del Gruppo per la Fiom e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale.
Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale
Roma, 28 ottobre 2022