“Il piano industriale presentato oggi da Borromeo al tavolo del Mise rimane fumoso e privo di dettagli, senza effettivi sviluppi su cronoprogrammi e senza certezze sulle prospettive di mercato.
L'unico elemento di novità che è stato introdotto oggi è la scelta di utilizzare il veicolo dell'accordo di sviluppo, che permette la presenza di soggetti pubblici negli investimenti.
Ciò dà la garanzia che il piano industriale presentato sia vagliato e monitorato dalle istituzioni pubbliche, come da tempo richiesto dalla Fiom e permette in futuro l'ingresso di ulteriori investitori o partners pubblici o privati. Un piccolo segnale di cambiamento rispetto a come QF fino a oggi ha voluto gestire il tavolo, cambiando ogni volta le carte.
Ora si deve aprire la fase più delicata che deve entrare nel merito degli investimenti e del programma di ripartenza dello stabilimento. È necessario dare certezze sui modi riducendo sensibilmente i tempi.
Il confronto deve partire da quanto stabilito dall'accordo quadro di gennaio e deve vedere la partecipazione e la condivisione con Rsu, sindacati e lavoratori.
Contemporaneamente deve proseguire il lavoro del Comitato di proposta e verifica per continuare a vagliare ulteriori progetti che possono essere portati a Campi Bisenzio e che potrebbero diversificare l'attività.
Infine ribadiamo che lo stabilimento è agibile ed è sempre stato tale, per cui non può e non deve essere elemento di discussione che viene portato dall'azienda su ogni tavolo di confronto.
La Fiom, le lavoratrici e i lavoratori hanno tutto l'interesse affinché la reindustrializzazione vada a buon fine e garantisca il futuro occupazionale e di sviluppo del territorio.”
Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, responsabile settore automotive per la Fiom nazionale e Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze-Prato-Pistoia.
Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale
Roma, 5 settembre 2022