“I dati finanziari del gruppo sono il risultato di due piani industriali separati tra PSA e FCA che si concludono. Con oggi siamo al punto zero e quindi di partenza. E’ necessario sia avviato il confronto, condiviso con il nuovo amministratore delegato Tavares, come avvenuto nel primo incontro sindacale nazionale e con i delegati dei lavoratori in alcuni stabilimenti italiani.
L’informazione e il confronto sugli elementi più rilevanti alla base del nuovo piano, dalle piattaforme comuni tra FCA e PSA, alle nuove tecnologie dall’elettrificazione alla connettività fino alla guida autonoma, sono il punto centrale di valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo e dell’attrazione di nuove competenze. Per ridurre i costi industriali e salvaguardare i lavoratori c’è bisogno di un piano industriale che faccia leva sulla capacità industriale degli impianti oggi inutilizzata in termini di capacità istallata e investa sulla capacità di progettazione e innovazione degli enti centrali.
E’ necessario fare sistema per innovare, investire in un piano occupazionale che insieme al piano industriale permetta un percorso di rigenerazione delle competenze attraverso la formazione e la staffetta generazionale.
Il piano di Stellantis è centrale per il futuro dell’automotive in Italia ed in Europa e si decide in questi mesi. Il governo italiano ha una possibilità irripetibile: aprire un dialogo sociale con azienda e sindacati per sostenere con investimenti pubblici la transizione ecologica e sociale dell’industria dell’automotive”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 3 marzo 2021