“Nel corso dell’incontro al Mise con il Ministro Stefano Patuanelli, l’azienda ha affermato che non è intenzionata a ritirare la procedura.
L’accordo firmato il 6 settembre del 2018 è vincolante e va rispettato da parte di ArcelorMittal.
L’azienda non può pensare di mandare una comunicazione e andarsene, stracciando l’accordo del 6 settembre 2018 e mettendo sotto scacco la produzione dell’acciaio in Italia.
La procedura messa in atto da ArcelorMittal è illegittima e deve essere revocata, come sono inaccettabili i 5mila esuberi annunciati al Governo, come ha dichiarato il Ministro Patuanelli, prima ancora che si ponesse la questione dello scudo penale.
In ogni caso il Governo tolga qualsiasi alibi ad ArcelorMittal e rispetti quello che aveva pattuito con l’azienda.
Le organizzazioni sindacali e i lavoratori non sono disponibili ad essere complici della
di chiusura di Taranto e si opporranno alle procedure di spegnimento. Diffidiamo l’azienda da qualsiasi azione di spegnimento. Gli impianti devono essere messi in sicurezza e continuare a produrre attraverso l’approvvigionamento dei minerali e delle materie prime.
Il Ministero dell’Ambiente si dovrà esprimere sulle procedure che non sono attuabili senza la sua autorizzazione.
Chiediamo al Premier Conte di convocare la proprietà al tavolo”.
Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil