“Al termine del'incontro con la direzione aziendale di CNH Industrial, è partita da subito la mobilitazione dei lavoratori con scioperi e assemblee in tutti i siti del gruppo. La cessazione della produzione in due stabilimenti riguarda complessivamente circa 700 lavoratori.
A San Mauro Torinese cesserà la produzione entro aprile 2020 e lo stabilimento sarà riconvertito in struttura logistica ma non garantirà gli occupati odierni; mentre a Pregnana Milanese l'attività produttiva si fermerà a giugno 2020 e non c’è ad oggi alcuna soluzione industriale con il conseguente rischio occupazionale per tutti i lavoratori.
Oggi a Pregnana Milanese è stato indetto lo sciopero e si è svolto un presidio davanti ai cancelli dell'azienda che poi ha portato al corteo unitario per le vie della città con un incontro con le Istituzioni.
A San Mauro Torinese sono convocate per domani, giovedì 3 ottobre, le assemblee per decidere le iniziative da intraprendere fino allo sciopero. Assemblee sono previste anche nel sito FPT Industrial di Torino giovedì 10 ottobre.
Sempre domani allo stabilimento CNHi Iveco di Brescia è stata convocata un'assemblea unitaria. Tra lunedì 7 e martedì 8 ottobre saranno convocate la assemblee nei due stabilimenti di Modena.
Dopo martedì 8 ottobre, data fissata per il prossimo incontro con la direzione aziendale sul piano di ristrutturazione, saranno programmati volantinaggi e assemblee negli stabilimenti di Mantova, Foggia, Bolzano, Lecce, Jesi e Piacenza.
La mobilitazione ha un obiettivo immediato: la convocazione al Ministero dello Sviluppo economico di un tavolo di crisi sul gruppo.
Nel frattempo in questo momento così delicato sul futuro industriale e occupazionale di Cnh Industrial in tutti i siti del gruppo si sono tenuti e si terranno scioperi per esprimere il cordoglio e in solidarietà con la famiglia di Fabrizio Greco morto in tragiche circostanze mentre lavorava nello stabilimento Fca di Cassino. E' inaccettabile che dall'inizio dell'anno si registrino già oltre 600 morti sul lavoro. Bisogna fermare questa strage”.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 2 ottobre 2019