Ilva. Nessun accordo senza continuità occupazionale, normativa e salariale
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Si è tenuto questa mattina l'incontro per la vertenza Ilva al ministero dello Sviluppo economico, con la presenza della viceministra Bellanova, dei rappresentanti di Arcelor Mittal e delle segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali.
Abbiamo chiesto in apertura che ci venga consegnata la lettera inviata dalla Commissione europea ai commissari straordinari, in riferimento agli aiuti di Stato per la cessione dell'Ilva, per prenderne visione e poter esprimere un parere di merito. Lettera che conterrebbe anche la richiesta di una discontinuità nei rapporti di lavoro dei lavoratori nel passaggio da Ilva alla nuova azienda.
L'azienda ha ribadito la volontà di modificare il premio di risultato, legandone l'erogazione non più a parametri di produttività ma al raggiungimento di obiettivi finanziari fissati dall'azienda – senza il quale raggiungimento il premio non verrebbe erogato – e unificare gli altri tre premi esistenti, oggi non legati a nessun vincolo, introducendo nuovi vincoli che ne potrebbero determinare la non erogazione.
Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito che, a fronte di una eventuale esigenza formale di discontinuità dei rapporti di lavoro, per la Fiom deve esserci comunque una continuità sostanziale nel mantenimento per tutti i dipendenti delle condizioni normative e salariali in essere. In assenza di queste condizioni, un accordo non è possibile. Accordo che, come sempre detto, deve prevedere l'assunzione da parte di Mittal di tutti e 14mila i lavoratori in forza all'Ilva.
Il ministero ha riconvocato le parti per i prossimi 23 e 24 aprile.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 13 aprile 2018