Siamo ancora in attesa che il ministero dello Sviluppo economico chieda ad Abb e Arkad, società cui Abb ha deciso di cedere il ramo d'azienda Oil&gas Epc, di illustrare i piani industriale e di sviluppo del nuovo soggetto.
Per la Fiom, che da subito, senza preclusioni, ha chiesto di conoscere le intenzioni dell'azienda, i piani industriali e le garanzie per i lavoratori, questo non è certo un buon segno. Un simile comportamento non può che confermare le preoccupazioni che abbiamo già espresso sia nei tavoli negoziali che nelle sedi istituzionali.
Noi chiediamo che l'incontro chiesto dal ministro Calenda avvenga prima del passaggio di quote da Abb ad Arkad o, in alternativa, che se l'incontro rimane fissato a gennaio si faccia slittare tale passaggio a dopo il chiarimento.
Chiediamo ancora una volta che Abb e Arkad vengano a spiegare il senso dell'operazione, dando garanzie sul futuro dei lavoratori.
In attesa di questo la mobilitazione continua. Questa mattina si è fermato lo stabilimento di Genova, domani lo faranno i lavoratori di Sesto San Giovanni.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 18 dicembre 2017