Nel corso della giornata la Fiom è stata impegnata in più iniziative, nell'ambito di una campagna nazionale, con l'obiettivo di riaprire un confronto sul futuro produttivo e industriale per i lavoratori degli stabilimenti Fca in Italia.
In mattinata l'iniziativa di sciopero alla Maserati di Modena ha visto una totale adesione nei reparti produttivi, tanto che nessuna auto è stata prodotta. L'obiettivo della manifestazione è di avere certezza sul futuro dell'occupazione. La preoccupazione già manifestata nei giorni scorsi sugli stabilimenti del “polo del lusso”, e in particolare su Maserati, è confermata da una ulteriore richiesta di ammortizzatori sociali, comunicata oggi, per i lavoratori di Grugliasco e Mirafiori dall'8 al 12 gennaio del 2018. L'urgenza per i lavoratori di Mirafiori è dettata anche dalla scadenza degli ammortizzatori sociali.
Lo scenario complessivo degli stabilimenti di assemblaggio da nord a sud sembra non rispettare le previsioni ottimistiche dei mesi precedenti. Infatti, nello stabilimento di Cassino non si è mai realizzato l'annuncio di 1.800 assunzioni ma, anzi, per la produzione dello “Stelvio”, della “Giulia” e della “Giulietta”, degli 835 lavoratori in somministrazione solo 300 hanno avuto il contratto rinnovato fino al 31 gennaio prossimo.
Per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco e Nola la sola Panda non garantisce la piena occupazione, pertanto vista la prossimità della scadenza degli ammortizzatori sociali è necessario il mantenimento della produzione della Panda e il lancio di almeno un nuovo modello.
Per quel che concerne lo stabilimento di Melfi la preoccupazione è data dall'aumento delle fermate dello stabilimento determinata dalla stabilizzazione dei volumi su “Jeep” e “500X” e dalla riduzione progressiva fino alla cessazione della produzione della Punto.
È necessario un nuovo piano che aumenti i modelli e rinnovi quelli già in produzione con ulteriori motorizzazioni ibride ed elettriche per far fronte al cambiamento del mercato dell'auto. Il management di Fca ha raggiunto gli obiettivi finanziari, ma non quelli di rioccupazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
Questo è stato esposto dalla delegazione della Fiom, composta da Michele De Palma della segreteria nazionale Fiom e dai delegati Dino Miniscalchi di Melfi e Pierluigi De Filippis di Cassino, ascoltati oggi dalla Commissione Lavoro del Senato sulla situazione produttiva e occupazionale di Fca in Italia.
È urgente, infine, che il ministero dello Sviluppo economico intervenga, convocando un tavolo sul settore automobilistico per affrontare le problematiche e le prospettive di un settore strategico come l’automotive, sia dal punto di vista industriale che da quello occupazionale.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 12 dicembre 2017