Dopo l'efferata strage con l'uso di armi chimiche già bandite nella città di Idlib, l'attacco missilistico americano a una base militare siriana segna una pericolosa esclation nel già orribile conflitto che sta martoriando la Siria. Il bombardamento ordinato da Trump è tantopiù pericoloso sia perché deciso in chiave puramente militare e senza consultare il Congresso americano, sia perché conferma la corsa agli armamenti annunciata dall'attuale amministrazione degli Stati uniti. E' la popolazione civile a pagare il costo più alto di quella guerra, come di tutte le guerre combattutre in questi anni, con morti, feriti, milioni di profughi, la vita sconvolta per sempre.
Di fronte a questi orrori è necessaria una condanna senza condizioni e la mobilitazione della comunità internazionale, affinché la diplomazia ritorni a svolgere un ruolo di pace. Non sarà la guerra a risolvere un conflitto che dura da molti anni come quello siriano: bisogna riporre le armi e ridare la parola al dialogo, alla mediazione e alla politica per garntire pace e dignità a quel popolo, restituendogli le chiavi del proprio destino.
Maurizio Landini