Si è tenuto ieri, presso il ministero dello Sviluppo economico, l'incontro richiesto dalle organizzazioni a seguito dell'avvio, da parte dell'azienda, della procedura di cassa integrazione straordinaria per 4.984 lavoratori di Taranto e tutti gli 80 lavoratori dello stabilimento di Marghera.
L'incontro, cui erano presenti l'azienda, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, è stato presieduto dal viceministro Teresa Bellanova.
Come Fiom abbiamo ribadito la nostra contrarietà all'impostazione aziendale e la necessità di aprire un confronto relativamente agli ammortizzatori sociali da utilizzare e al numero di dipendenti coinvolti. Per quanto ci riguarda è necessario individuare una soluzione attraverso la quale si eviti di lasciare lavoratori a zero ore e che garantisca un trattamento economico in linea con quello attuale. Per questo abbiamo confermato la nostra proposta di un accordo di programma con il coinvolgimento del Governo, della Regione e di tutte le istituzioni territoriali che garantisca risorse aggiuntive.
Il governo, dopo che la trattativa si è prolungata fino a sera, ha convocato le parti per il 27 febbraio prossimo, dando il tempo all'azienda di verificare la percentuale minima di ore lavorabili, utilizzando anche a tal fine percorsi formativi, soprattutto per i lavoratori che diversamente rischierebbero di rimanere a zero ore.
La Fiom, sulla base delle risposte ricevute da Ilva, si riserva dal dare una valutazione finale dichiarando fin da ora la propria indisponibilità a qualunque ipotesi che precostituisca l'identificazione degli esuberi strutturali.
Infine, accogliamo positivamente la disponibilità data dal viceministro Bellanova alla richiesta della Fiom di insediare un tavolo permanente con le organizzazioni sindacali sul processo di vendita dell'Ilva – da attivare subito dopo la presentazione delle offerte vincolanti che avverrà il 3 marzo – per evitare di trovarsi con la soluzione finale preconfezionata.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 21 febbraio 2017