Dall’Egitto appello ai sindacati di tutto il mondo: Solidarietà agli operai sotto processo militare!
Esponenti di spicco del mondo sindacale egiziano hanno lanciato una lettera aperta chiedendo ai sindacati e ai lavoratori di tutto il mondo di mobilitarsi in solidarietà con gli operai dei Cantieri Navali di Alessandria, sui quali pende un verdetto della corte militare che è stato nuovamente rimandato al 18 settembre [Leggi qui il nostro articolo precedente sulla questione]. In attesa di una sentenza, i lavoratori dovranno subire un altro mese di detenzione in condizioni orribili, semplicemente per essersi organizzati per un miglioramento della paga e delle condizioni lavorative. I ventisei operai sono stati denunciati e mandati a processo dopo che la polizia militare a maggio di quest’anno li aveva circondati e arrestati con l’accusa di “incitamento allo sciopero”.
La lettera ha ricevuto l’appoggio del Sindacato Egiziano dei lavoratori del Petrolio, di Mettawa Mehran, fondatore del Sindacato dei lavoratori del settore privato, Su’ad Omar, nota attivista sindacale di Suez, Raed al-Husseini, presidente del Sindacato indipendente degli insegnati, e Fatma Ramadan, storica attivista sindacale nota per il suo impegno tra i lavoratori del pubblico impiego.
“Portare a processo i lavoratori dei cantieri navali di Alessandria in una corte militare è una pura violazione delle convenzioni internazionali, di cui l’Egitto è firmatario,” nota la lettera. “Queste convenzioni affermano il diritto dei lavoratori a protestare pacificamente, oltre che la libertà di espressione e il diritto a intavolare trattative per realizzare le proprie legittime richieste per salari giusti e condizioni di lavoro dignitose”.
Il mondo dell’attivismo sociale egiziano si è già impegnato in una vasta campagna di solidarietà, che in Egitto ha raccolto centinaia di adesioni da sindacalisti e attivisti politici, aderenti a un documento in difesa dei 26 lavoratori. Il 15 agosto al Cairo si è tenuto un incontro pubblico per dare ulteriore visibilità e allargare il movimento di solidarietà.
La lettera aperta fa appello ai sindacati di tutto il mondo, chiedendo di inviare lettere di protesta al presidente egiziano al-Sisi, condannando l’uso dei processi militari contro lavoratori che hanno semplicemente esercitato il proprio diritto di organizzarsi e difendere collettivamente le proprie condizioni di lavoro.