Le lavoratrici e i lavoratori di Abb, Alstom Italia e General Electric hanno scioperato e manifestato insieme, questa mattina, per sollevare un problema che non riguarda solo loro: lo strapotere delle multinazionali.
Non importa dove abbiano la “testa” (possono essere svizzero-svedesi, come Abb, francesi come Alstom, americani come General Electric), i grandi gruppi si muovono senza alcun vincolo, concentrando o delocalizzando funzioni, servizi, produzioni e in questo “risiko” che le accomuna, licenziano, chiudono attività, programmano esuberi, distruggono patrimoni industriali e professionali.
“Le multinazionali si muovono sulla scacchiera mondiale, è in quel quadro che decidono strategie e ristrutturazioni, investimenti o dismissioni – è il commento di Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, che ha concluso il presidio di questa mattina – in un contesto come questo è chiaro che le partite non si possono giocare azienda per azienda, territorio per territorio o, meglio, azienda contro azienda, territorio contro territorio. Certo che è indispensabile la mobilitazione dei lavoratori e il coinvolgimento delle comunità e delle istituzioni locali, ma dobbiamo puntare a unificare le lotte con l’obiettivo di portare la discussione ai livelli più alti. Una cosa deve essere chiara: qui non ci regala niente nessuno e persino l’interlocuzione con il Governo ce la dobbiamo conquistare. La determinazione dei lavoratori di Ge di Sesto, ad esempio, un primo risultato lo ha già ottenuto: la convocazione, affatto scontata, di un tavolo ministeriale per il 26 febbraio. Quella sarà la sede in cui chiederemo al Governo di intervenire perché non esiste che la decisione della multinazionale di investire nel nostro paese si traduca nella chiusura di un sito come quello di Sesto dove esistono professionalità e competenze che sono oggettivamente una risorsa.”
“Quindi molto dipenderà da come si muoverà il Governo, se vorrà essere spettatore oppure attore in settori strategici per il paese come quelli dell’energia e della mobilità, e in questo senso noi lo incalzeremo. Ma non ci possiamo fermare lì – ha concluso Rappa – poi c’è l’Europa che non può essere terreno di scorribande per le imprese. In questo senso è importante che il sindacato europeo abbia deciso per la prima settimana di aprile una mobilitazione generale. Dobbiamo unire, unirci, trovare il nesso tra le singole vertenze, aggregare ciò che vogliono dividere. L’iniziativa di questa mattina va nella giusta direzione.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Milano, 17 febbraio 2016