Michele De Palma, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del Gruppo Fiat ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
"Il consorzio ACM, per conto di 13 aziende metalmeccaniche dell'indotto della Fiat Sata di Melfi, ha annunciato la cancellazione unilaterale di tutti gli accordi in essere, compresi quelli aziendali, e ha minacciato l'uscita dal contratto nazionale."
"Nonostante la mancanza di certezze produttive e occupazionali per i tremila dipendenti dei singoli stabilimenti e l'assenza di certezza sui volumi produttivi che Fiat Sata dovrebbe garantire, nelle 13 aziende consorziate vengono cancellate la contrattazione, i diritti e il salario."
"Le aziende di ACM, oltre a cancellare una contrattazione che in questi anni ha garantito gli assetti industriali insieme ai diritti e agli istituti salariali, dopo anni già duri per le lavoratrici e i lavoratori, minacciano l'uscita dal Contratto Nazionale. Si tratta di un ricatto verso le maestranze e le organizzazioni sindacali, come già visto in Fiat: "o accettate tutto quello che le imprese decidono o applichiamo unilateralmente il "contratto Fiat".
"I delegati, che hanno tenuto un'assemblea insieme alla Fiom Nazionale e Regionale e alla CGIL regionale, hanno chiesto di mettere in campo tutte le azioni utili a chiedere il ritiro della lettera di recesso e la sospensione dei suoi effetti per l'apertura di un reale negoziato che parta dalla situazione industriale e di investimenti, sulla base di proposte utili ad affrontare le necessità produttive ed organizzative per mantenere ed implementare l'occupazione nel rispetto dei diritti, degli accordi sottoscritti e della Legge."
"L'assemblea dà mandato alla Fiom Regionale e Nazionale di mettere in campo le azioni utili all'apertura di un negoziato sulla base di un mandato democratico delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso una campagna di assemblee. Al fine di rendere più efficace e condivisa la nostra iniziativa invitiamo i delegati e le organizzazioni regionali e nazionali di categoria a tenere iniziative unitarie utili a respingere l'attacco ai diritti collettivi dei lavoratori."
"L'assemblea giudica come prioritaria nel negoziato il ritiro del recesso dell'accordistica e la garanzia occupazionale in tutte le imprese di ACM per l'avvio di una trattativa vera che veda coinvolte anche le istituzioni, ove questo non si determinasse saranno decise le iniziative di lotta conseguenti."
"E' chiaro il tentativo di cancellare il contratto nazionale a partire da alcune aziende di un territorio, per queste ragioni la vertenza deve assumere un ruolo ed una attenzione nazionale."
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 24 aprile 2014