Mercoledì 16 dicembre, all'Unione Industriale di Torino si è svolto un incontro per fare il punto della situazione sulla Blutec. Erano presenti le aziende dell'ex-gruppo Stola (1.500 dipendenti in Italia) tra cui nel torinese la Vagnone Boeri e la Tecnocar, la Euroweld ad Asti e nel sud la Irma di Atessa e la San Marco. Lo scorso anno il gruppo ha anche acquisito lo stabilimento di Termini Imerese (ex Fiat, 700 addetti) con l'impegno a reindustrializzarlo, attraverso la newco Blutec, impegno che ad oggi è ancora fermo al palo.
Il nocciolo della questione è che il gruppo ha attivato due procedure per incorporare dentro Bluetec tutte le altre aziende presenti in Italia: una procedura sta andando avanti, la seconda è al vaglio del tribunale di Chieti. Inoltre, nell'ambito dell'acquisizione dello stabilimento di Termini Imerese, il gruppo si era impegnato a effettuare una ricapitalizzazione per 24 milioni di euro, ma ad oggi ne mancano ancora 10.
Le parti si ritroveranno a gennaio per un incontro al ministero dello Sviluppo Economico.
Michele De Palma, responsabile del settore auto per la Fiom-Cgil nazionale, ha dichiarato: «Si è trattato di un incontro utile anche se i nodi aperti non sono stati sciolti, a partire dalla ricapitalizzazione. Abbiamo però convenuto che l'azienda incontrerà i delegati e le strutture sindacali di tutti gli stabilimenti del gruppo per chiarire le missione produttiva e il futuro occupazionale dei singoli impianti. Quello di oggi in ogni caso deve essere un punto di non ritorno: l'azienda non può più procedere unilateralmente sulle procedure di consultazione sindacale».
Ufficio Stampa Fiom-Cgil
Roma, 17 dicembre 2015