Lunedì, 23 Dicembre 2024

Ericsson. Turi e Guglielmi: «Incontro del tutto insoddisfacente. Incomprensibile e grave la posizione del viceministro al tavolo»

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Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, e Massimiliano Guglielmi, segretario generale della Fiom di Caserta, hanno rilasciato stamane la seguente dichiarazione congiunta.

Si è svolto ieri il secondo incontro sulla cessione dello stabilimento Ericsson di Marcianise presso il ministero dello Sviluppo economico. Durante l'incontro le organizzazioni sindacali hanno esposto le motivazioni in base alle quali si sono espresse contro la procedura di trasferimento di ramo d'azienda che porterebbe la Ericsson ad abbandonare il sito produttivo di Marcianise a favore della Jabil, multinazionale americana che ha già uno stabilimento a Marcianise nel quale i 520 lavoratori, dei quali 180 dichiarati in esuberi, lavorano dai 2 ai 5 giorni al mese, con molte competenze che sono le stesse presenti nello stabilimento Ericsson, che al momento impiega circa 450 lavoratori di cui più di 100 in esubero e con una cassa integrazione che si concluderà a giugno.

Il piano industriale presentato conferma che, con la cessione, non ci sarà lavoro per tutti ma addirittura diminuirà a fronte della diminuzione dei volumi produttivi nel prossimo triennio da parte di Ericsson. È quindi incomprensibile la valutazione data dal viceministro De Vincenti al tavolo, che ha definito "positiva" la cessione, rendendosi disponibile a favorire un eventuale accordo che preveda garanzie occupazionali e produttive.

La Fiom ritiene che, con il quadro presentato dalle due aziende, il giudizio sul trasferimento di ramo d'azienda non possa che rimanere negativo. La posizione del ministero è sbagliata perché se ci fosse una vera volontà politica di salvaguardare le attività produttive nel paese non si consentirebbe ad una multinazionale come la Ericsson, che gode di buona salute e fa affari in Italia da quasi un secolo, di abbandonare così facilmente attività manifatturiere strategiche per il paese come gli apparati di telecomunicazioni.

In questi giorni siamo in attesa del documento definitivo del Governo sui piani strategici banda ultralarga e crescita digitale, ma ci chiediamo a cosa servono questi piani, oltre a fare propaganda, se le multinazionali delle telecomunicazioni continuano a ridurre la loro presenza in Italia e si disperdono competenze.

Domattina si svolgerà l'assemblea con le lavoratrici e i lavoratori a Marcianise per decidere nuove iniziativa di lotta. Il 5 marzo è fissato un nuovo incontro al Mise nel quale si proseguirà il confronto. La Fiom auspica che il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Campania, assente ieri, assumano un atteggiamento diverso nei confronti della vertenza.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 25 febbraio 2015

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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