“Esprimiamo un giudizio assolutamente negativo sul Ddl Sicurezza in esame al Senato perché lesivo dei diritti costituzionali in particolare quelli di manifestazione del pensiero, di riunione e di sciopero.
Le guerre, il rallentamento dell’economia, la riorganizzazione delle catene del valore a livello sovranazionale, la riduzione della produzione industriale, stanno colpendo i principali settori metalmeccanici.
Sono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro, in particolare nei settori dell’automotive, della siderurgia, dell’elettrodomestico e nei petrolchimici, mentre registriamo un aumento del ricorso alla cassa integrazione lungo tutto il territorio nazionale.
Un quadro industriale e sociale preoccupante, che va affrontato con scelte adeguate di politica industriale e con investimenti, pubblici e privati, salvaguardando l’occupazione e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. Mai come in questa fase serve quindi un’azione politica e di governo all’altezza di questa situazione, e non leggi che puntano a ridurre l’agibilità democratica, la partecipazione e il conflitto sociale che in assenza di soluzioni positive è destinato ad aumentare.
Per questo riteniamo inaccettabile la normativa del “Pacchetto Sicurezza” in discussione in Parlamento che, se approvata, impatterebbe pesantemente e in modo negativo sull’esercizio dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione a partire dal diritto a scioperare e a manifestare il dissenso democratico.
Un provvedimento, quello in esame in Parlamento, che criminalizza il disagio sociale e introduce nuovi reati penali nei confronti di chi è costretto a scendere in strada per difendere il diritto al lavoro e ad un salario dignitoso. L’introduzione di un nuovo reato di blocco stradale, punibile con 6 mesi di reclusione, che possono diventare addirittura 24 mesi nel caso siano riunite contemporaneamente più persone, è inaccettabile e contrario al dettato costituzionale.
L’articolo 1 della Costituzione recita che la Repubblica è fondata sul lavoro, e nessuno può pensare di criminalizzare chi si batte per difenderlo e per estendere i diritti. Per questo come Fiom-Cgil chiediamo che il provvedimento in esame venga ritirato, in quanto lede i diritti costituzionali fondamentali di libero esercizio di manifestazione del pensiero e di riunione, del diritto di sciopero e di dissenso da parte delle lavoratrici e dei lavoratori italiani”.
Lo dichiara Luca Trevisan, segretario nazionale Fiom-Cgil, intervenendo in audizione alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia al Senato sul Ddl Sicurezza
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 22 ottobre 2024