L’assemblea generale del Comitato centrale della Fiom-Cgil, convocata al termine del XXVIII Congresso nazionale, ha confermato, su proposta del segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra, Michele De Palma segretario generale dell’organizzazione con il 96,99%.
Michele De Palma era stata eletto la prima volta il 6 aprile 2022, succedendo a Francesca Re David.
“La contrattazione collettiva dei metalmeccanici deve guardare ai giovani e porre al centro la lotta alla precarietà, - dichiara Michele De Palma a conclusione del XXVIII congresso nazionale della Fiom - avendo anche l’obiettivo di ottenere diritti solidali per tutta la categoria. La sfida che abbiamo di fronte è la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari. Con le ragazze e i ragazzi dobbiamo andarci a parlare, andare dentro le scuole, costruire con la pratica una relazione solida con le giovani generazioni.
Nel CCNL del 2021 abbiamo recuperato, in parte, anni in cui i salari avevano perso potere d’acquisto. L’obiettivo, per il prossimo rinnovo, è andare oltre l’andamento dell’inflazione depurata degli elementi energetici, ammesso che possa essere ancora ritenuto l’unico riferimento.
A Fim e Uilm ho chiesto la condivisione di un percorso. Il governo e la destra vogliono dividerci e mettere in competizione il Nord contro il Sud del Paese, migranti contro italiani, giovani contro anziani, lavoratori a tempo indeterminato contro precari. Occorre costruire insieme 'una marcia della dignità' che parta dal Sud e dal Nord, che attraversi città, luoghi di lavoro, fabbriche, scuole e piazze perché abbiamo bisogno di rimetterci insieme per costruire e manifestare un'idea diversa della società e del Paese.
Se pensiamo al futuro e pensiamo all’industria, dobbiamo pensare di riunificare. Dobbiamo quindi riprendere una discussione sulla necessità di riproporre l’obiettivo del ‘sindacato dell’industria’ per superare la frammentazione dell’organizzazione del lavoro, coinvolgendo le altre categorie fino alla confederazione.
Voglio, infine, ricordare Giuliano De Seta, lo studente morto durante uno stage, e Giulio Regeni: lo Stato non è stato in grado di difendere i propri giovani. Non è stato in grado di difendere, di avere verità e giustizia per un ragazzo che è morto semplicemente perché faceva un’indagine sulle condizioni dei lavoratori.
Il tempo delle parole è finito, dobbiamo partire dalle giovani generazioni, stabilizzare i rapporti di lavoro precari, unire le lavoratrici e i lavoratori e rivendicare più salario”, conclude.
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 18 febbraio 2023