Care compagne e cari compagni, in questi giorni è in discussione, presso le Commissioni Lavoro di Senato e Camera dei Deputati, il testo relativo alle modifiche delle norme sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori presente nel decreto del governo n° 69, detto anche “decreto del fare”.
Il decreto che deve essere riconvertito in legge entro il 21 agosto ipotizza significative modifiche del Dlgs 81/08 detto anche Testo Unico, che per quanto ci riguarda consideriamo totalmente negative, in quanto non può essere scambiata la pur giusta necessità di semplificazione delle procedure burocratiche, per la ripresa della competitività, con la cancellazione delle norme di prevenzione e di sicurezza.
Determinare dei comportamenti tra le aziende che possono comportare minor tutele per la prevenzione e la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori, in nessuna maniera può essere considerato un positivo volano per la ripresa economica. Nelle settimane passate avevamo accolto con favore, la posizione unitariamente espressa da CGIL, CISL e UIL di giudizio totalmente critico alle modifiche contenute nel testo del decreto.
Le modifiche, da tempo richieste dalla Confindustria e dalle altre associazioni datoriali se attuate porterebbero tra l’altro alla cancellazione di fatto della compilazione del DUVRI , unico strumento utile per la effettiva tutela dei lavoratori nel rapporto tra committente e appaltatori o allo svilimento del ruolo ispettivo dei servizi di prevenzione delle Asl.
Nella presa di posizione di CGIL, CISL e UIL si dichiarava anche l’impegno a mettere in campo azioni di contrasto qualora non fossero state accolte le obiezioni sindacali. Anche per questi motivi avevamo soprasseduto all’idea di attivare una autonoma iniziativa della FIOM.
Oggi ci risulta che nella Commissione Lavoro della Camera dei Deputati sono stati approvati degli emendamenti al testo governativo che di fatto non modificano alcunchè e di conseguenza si riafferma il principio della accettazione inevitabile della revisione e rimessa in discussione di quelle regole basilari, mai accettate dalle imprese, utili alla salvaguardia della salute dei lavoratori e delle lavoratrici, ancora di più minacciata dalle conseguenze della crisi economica.
La Fiom non ritiene utile “accontentarsi” di qualche leggero miglioramento del decreto, ma chiede alla Cgil di riaffermare la totale contrarietà al decreto su questi punti e chiediamo che vengano totalmente stralciate dal decreto stesso tutte le norme di revisione della materia riferita alla salute e sicurezza dei lavoratori.
Sarebbe utile dare ampia informazione agli RLS, alle RSU e in tutti i territori di questa nostra posizione, tale che si determinino pressioni su tutti i gruppi parlamentari, tale da modificare i comportamenti in atto. Fin d’ora preannunciamo che qualora non venissero accolte le istanze presenti nel documento unitario di CGIL CISL UIL, chiederemo già dal mese di settembre a tutti gli RLS e alle RSU FIOM di impegnarsi alle eventuali azioni di protesta e contrasto che saranno definite.
Il Responsabile Ufficio SAS
Maurizio Marcelli
Roma, 22 luglio 2013