I 35 sindacalisti e lavoratori tessili arrestati nel corso delle lotte iniziate nel Dicembre scorso, sono stati finalmente rilasciati. Questo rilascio viene dopo una campagna internazioanale condotta dalle Global Union IndustriAll e UNI contro la repressione portata avanti dal Governo del Bangladesh nei confronti del movimento dei lavoratori in lotta.
Un accordo a tre fra i sindacati del IndustriAll Bangladesh Council, Il Minstero del Lavoro e l'associazione dei produttori e esportatori di abbigliamento del Bangladesh , firmato il giorno 23 febbraio, prevede il rilascio dei lavoratori e dei sindacalisti arrestati, e la decadenze di ogni causa legale nei loro confronti.
Il Segretario Generlae di IndustriAll Global Union saluta la decisione di rilasciare gli attivisti imrigionati con la seguente dichiarazioe:
“Abbiamo visto una incredibile dimostrazione di solidarietà internazionale e questa è una importante vittoria per i lavoratori dell'abbigliamento in Bangladesh, che manda un forte messaggio alla industria di questo paese affinché avvii un dialogo costruttivo con i sindacati dei lavoratori.”
Le questioni in base s cui si è scatenata la repressione sui sindacati alla fine dello scorso anno rimangono però ancora in campo. Noi continueremo a sostenere la lotta per salari più alti e a monitorare costantemente la situazione fino a che tutte le accuse pendenti non saranno ritirate”
Questo accordo segna un precedente importante nel riconoscere l'IBC (il Consiglio dei sindacati del Bangladesh affiliati a Industriall) come controparte formale nelle trattative.
“In quanto legittimi rappresentanti dei lavoratori dell'abbigliamento in Bangladesh abbiamo una piattaforma rivendicativa, e noi continueremo a batterci per i nostri iscritti” afferma Amirul Haque Amin, Presidente dell' IndustriALL Bangladesh Council e del National Garment Workers Federation.
Il tutto è cominciato nel dicembre 2016 nel distretto dell'abbigliamento di Dhaka, in seguito alle lotte dei lavoratori e sindacati che chiedevano di alzare il salrio minimo. Il Gverno del Bangladesh e i proprietari delle fabbriche di abbigliamento hanno preo a pretesto gli scioperi per l'aumento salariale per la violenta repressione del movimento di lotta.
23 febbraio 2017