Venerdì, 01 Novembre 2024

Ast Terni. Area a caldo si ferma per costi energia, è ora di mettere la parola fine a questa lunga fase di incertezza!

“Questa mattina la Direzione aziendale di Acciai Speciali Terni ha informato le Segreterie territoriali dei sindacati metalmeccanici che nel mese di settembre, pur in una condizione di pieno produttivo, si fermerà, per una settimana, una linea produttiva dell’area a caldo, per recuperare una parte dei maggiori costi dell’energia. La fermata verrà accompagnata da una richiesta di Cassa integrazione ordinaria per circa 200 persone.

È la prima volta che l’area a caldo di AST viene fermata per i costi alti e non per motivi produttivi, seppur con un mercato ancora debole e con poca visibilità da qui alla fine dell’anno.

Se il costo dell’energia è l’ultimo nodo per l’accordo di programma, ci aspettiamo da Azienda, Governo e istituzioni locali azioni concrete per giungere al termine di questa lunghissima fase di incertezza.

Lo slogan dell’azienda ‘abbiamo il diritto morale di avere le nostre centrali o di essere pagati da chi le ha espropriate’ ci dice di una trattativa con il Governo e forse con Enel per avere costi dell’energia a un prezzo competitivo. Lo stallo e i disimpegni su questo terreno non possono essere scaricati sui lavoratori e sulle lavoratrici dello stabilimento.

In ultimo esprimiamo grande preoccupazione perché più il tempo passa e più vengono messe in discussione le linee guida del piano industriale presentate il primo aprile del 2022. I duecento milioni di euro di investimento sin qui fatti dall’azienda rappresentano un quarto degli investimenti complessivi che puntavano al mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

La fase di incertezza deve finire in tempi definiti e si devono chiarire le responsabilità di questi ritardi che mettono in discussione produzioni strategiche, occupazione e salario.

Come Fiom-Cgil proporremmo un Consiglio di fabbrica straordinario e un ciclo di assemblee per informare i lavoratori, non escludendo l’apertura di uno stato di agitazione anche per eventuale uso improprio di ammortizzatori sociali.

Il Mimit convochi urgentemente le parti, al fine di concretizzare l’accordo di programma e il piano industriale che sono spariti dall’agenda.”

Lo dichiarano oggi in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil di Terni.

Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale

Roma, 9 settembre 2024

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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