CHI NE HA DIRITTO E QUANDO (cosa prevede la legge)
“In via sperimentale, per il triennio 2019-2021, sarà possibile accedere al trattamento pensionistico anticipato con almeno 62 anni di età e un’anzianità contributiva minima di 38 di anni”. Chi utilizzerà “quota 100 non potrà cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo” se non per un massimo di 5.000 euro lordi annui. Potrà accedere alla pensione “dal 1.4. 2019 chi avrà maturato i requisiti entro il 31.12.2018”. Successivamente si andrà in pensione “tre mesi dopo la data di maturazione dei requisiti”. Per chi non matura questi requisiti nel triennio '19-21 resta in vigore la legge Fornero.
COSA NON VA
“Quota 100” non è il superamento della riforma Fornero. “Quota 100” sarà una possibilità in più di pensionamento, per chi potrà perfezionare prima dei 42anni e 10mesi (41anni e 10 mesi per le donne) o dei 67 anni di età, almeno 62 anni di età e 38 di contribuzione. Si tratta di una misura sperimentale che durerà solo nel prossimo triennio, sino al 31.12.2021. Uno strumento che rischia quindi di scomparire dal 1.01.2022, non utilizzabile per tutti i nati dopo il 31.12.1959. Ancora una volta si introducono differenze importanti come aveva già fatto la riforma Fornero. “Quota 100” dà risposte alle carriere lavorative discontinue, ai giovani e alle donne, che difficilmente arriveranno a maturare 38 anni di contributi. E' una misura di flessibilità parziale che non tutela le carriere lavorative più deboli né affronta i limiti dell’attuale sistema contributivo: rimangono in vigore i vincoli del 2,8 e dell’1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione prima dei 70 anni.
ANZIANITA' CONTRIBUTIVA E LAVORI GRAVOSI (cosa prevede la legge)
L’accesso alla pensione anticipata è consentito anche “se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne”. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti.
Viene sospeso sino al 31.12.2026 “l’incremento dell’attesa di vita (5 mesi nel 2019) previsto per ogni biennio dal 2019 in poi”.
Per i lavoratori gravosi (che erano già stati esentati dalla scorsa legge di bilancio all’aumento dei 5 mesi per via dell’innalzamento dell’attesa di vita previsto a partire dal gennaio 2019) vi sarà un aggravio di ulteriori tre mesi per accedere al pensionamento, in quanto anche a loro verrà applicata la finestra trimestrale.
COSA NON VA
Annunciando l’eliminazione del collegamento tra requisito per la pensione anticipata e incremento dell’attesa di vita, si interviene solo sul diritto e non sulla misura. Infatti, il coefficiente di trasformazione ogni volta che vi è un incremento dell’attesa di vita (come nel 2019 per 5 mesi) viene aggiornato e diminuisce, comportando una pensione più bassa.
Sarebbe invece stato necessario intervenire anche sui coefficienti di trasformazione, eliminando il legame con l’attesa di vita e trovare un meccanismo che salvaguardi maggiormente i lavori gravosi, le donne e tutte quelle posizioni deboli all’interno del mercato del lavoro.
QUESTI SONO LE PRINCIPALI CARENZE DI “QUOTA 100” NEL SETTORE PRIVATO. PER CAMBIARE LA LEGGE, PER UNA PREVIDENZA PIU' GIUSTA, MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 9 FEBBRAIO A ROMA, ORE 9 PIAZZA ESEDRA