In questi giorni stiamo assistendo quotidianamente a manifestazioni di criminalizzazione della povertà, della differenza di religione, nazionalità con la complicità delle azioni di governo. Al centro degli attacchi non solo migranti, profughi e rifugiati ma anche i volontari che in questi anni si sono impegnati per impedire i naufragi in mare o per creare accoglienza, integrazione e convivenza nelle nostre città.
Il ministero degli interni sembra avere come bersaglio le reti di solidarietà mentre organizzazioni di ispirazione neofascista, macista e razzista, alimentano un clima di odio e violenza attraverso la loro natura palesemente incostituzionale.
Questo clima di discriminazione crescente vede istituzioni locali ridurre gli investimenti nei servizi pubblici a scapito dei diritti di uomini, donne e soprattutto bambini sulla base del censo e della differenza di nazionalità d'origine.
Siamo un Paese d'immigrazione e di emigrazione, gli italiani sanno cosa ha significato e cosa significhi essere costretti a cercare un futuro diverso da quello che la guerra, la povertà determinano.
La “guerra tra ultimo e penultimo” è il miglior sistema per garantire che la ricchezza continui a finire nella rendita e non negli investimenti utili per il lavoro di cui il nostro Paese ha estremo bisogno per la salute, l'istruzione e l'ambiente per tutti i cittadini.
Un esempio riconosciuto nel mondo di immigrazione come crescita è la sperimentazione avviata in un piccolo comune della Calabria, Riace. Il lavoro per il bene della comunità sperimentato dal sindaco Mimmo Lucano è la dimostrazione che il razzismo e la xenofobia sono generati dalle forme diverse di povertà culturale, di arroganza, prevaricazione alimentate dal disagio e impoverimento di tanti strati della società. A Riace con il lavoro si dà futuro a un paese altrimenti possibile preda delle 'ndrine e spopolato dall’emigrazione. Il ministro degli interni ha deciso di impedire che questo spazio di umanità possa andare avanti attraverso un provvedimento che caccia via i migranti da Riace. Un modello vincente contro l'odio e la paura che dovrebbe essere portato dal governo in Europa viene invece criminalizzato.
La Fiom è impegnata nel riaffermare i valori umani, civili e politici della nostra Costituzione.
L'umanità da salvaguardare non è solo di chi rischia la vita per provare ad avere una nuova vita ma anche di chi non si chiude nell'egoismo e nell'indifferenza.
L'uguaglianza è il presupposto di una società libera e giusta di cui abbiamo bisogno.
E’ il momento di rispondere con la mobilitazione democratica più ampia possibile.
Alziamo la voce.
Diritti umani, uguaglianza, lavoro [VOLANTINO]
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