La legge finanziaria presentata dal governo e in discussione in queste ore in Parlamento, in continuità con il passato, ancora una volta si basa su tagli alla spesa pubblica a partire dalla sanità, su una politica di privatizzazioni e di svendita del patrimonio pubblico, su una politica fiscale ingiusta a favore delle imprese e della rendita e a scapito del lavoro dipendente.
Creando ulteriore ingiustizia non riduce la tassazione sul lavoro ma quella sulle proprietà immobiliari e utilizza le risorse di tutti per distribuire a pioggia in favore delle imprese.
Per poter finanziare queste misure ingiuste il governo riduce i finanziamenti ai servizi essenziali – sanità, istruzione, trasporto pubblico – e conferma una scelta di fondo nelle politiche sociali messe in campo: il nostro paese é agli ultimi posti in Europa negli investimenti nella protezione sociale.
La manovra finanziaria del governo riduce il finanziamento alla sanità pubblica di 4,5 miliardi nel 2016, programma per gli anni successivi ulteriori tagli alla sanità per risparmiare sulla salute degli italiani: dal 2016 e fino al 2019 taglia complessivamente 20 miliardi di euro al servizio sanitario nazionale.
Non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza; al contrario l’inserimento di nuove prestazioni non accompagnate da nuove risorse creerà una inaccettabile selezione delle prestazioni perché aumentano le prestazioni da garantire ai cittadini ma diminuiscono le risorse necessarie al loro finanziamento.
La riduzione delle risorse pubbliche e l’aumento dei ticket spingeranno ancor di più i cittadini verso una sanità privata a pagamento, negando a milioni di persone il diritto alla salute garantito dalla nostra Costituzione e creando ulteriori ingiustizie e diseguaglianze.
La legge finanziaria impone inoltre alle Regioni per gli anni 2017, 2018 e 2019 un «contributo alla finanza pubblica» che produrrà ulteriori tagli alla spesa sanitaria, con un aumento dei ticket e delle tasse locali, e una riduzione dei servizi in generale a partire dal trasporto pubblico.
Con questa legge il governo viene meno all'impegno di mantenere i risparmi realizzati con la razionalizzazione della spesa sanitaria all’interno del Servizio Sanitario Nazionale per servizi migliori e più adatti ai nuovi bisogni della salute e usa la sanità per finanziare altre scelte come il taglio dell’IRAP alle aziende agricole ed ai lavoratori autonomi: si riducono le tasse alle imprese e si tagliano le prestazioni sanitarie.
Contro le scelte sociali del governo Renzi. Contro le misure contenute in finanziaria.
Per difendere il diritto alla salute. per garantire i livelli essenziali di assistenza.
Per salvaguardare un sistema sanitario pubblico.
IL 21 NOVEMBRE 2015 LA FIOM SCENDE IN PIAZZA A ROMA INSIEME ALLE ASSOCIAZIONI, AI MOVIMENTI, ALLE PERSONE CHE IN QUESTI ANNI SI SONO BATTUTI E CHE VOGLIONO CONTINUARE A FARLO PER CONTRASTARE LE POLITICHE DI AUSTERITÀ.
INSIEME PER AVVIARE UNA MOBILITAZIONE VASTA CHE, IN COERENZA CON LE LOTTE DELLO SCORSO AUTUNNO, COINVOLGA TUTTE LE CATEGORIE DEL MONDO DEL LAVORO E TUTTA LA CGIL.