Sciopero generale di 8 ore per tutti i metalmeccanici
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La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici è lo strumento necessario per:
• impedire la realizzazione di un accordo separato che snatura il ruolo del Ccnl, produce divisione, peggiora le condizioni e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori;
• ottenere il blocco dei licenziamenti a difesa dell’occupazione, qualificando ed innovando il nostrosistema industriale, impedendo così che la crisi ricada solo sulla testa delle lavoratrici e dei lavoratori;
•mestendere gli ammortizzatori sociali a tutte le forme di lavoro e realizzare un piano straordinario di formazione professionale e per la sicurezza sul lavoro;
• sospendere l’applicazione dell’accordo separato sulle regole contrattuali;
• ottenere un adeguato incremento salariale e richiedere la detassazione degli aumenti del Ccnl;
• conquistare il diritto democratico per rendere validi gli accordi e le piattaforme solo se approvati tramite referendum dalla maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori interessati
FAR DECIDERE I LAVORATORI, IN PRESENZA DI DIVERSE POSIZIONI SINDACALI, È L’UNICO MODO PER EVITARE LA PRATICA DEGLI ACCORDI SEPARATI ED IMPEDIRE CHE SIA LA FEDERMECCANICA AD IMPORRE L’ACCORDO PIÙ CONVENIENTE PER GLI IMPRENDITORI. LA DEMOCRAZIA È LA CONDIZIONE PER REALIZZARE IL SACROSANTO DIRITTO DEI LAVORATORI ALL’UNITÀ SINDACALE.
Sappiamo bene che proclamare uno sciopero generale nel pieno di una crisi economica e sociale senza precedenti significa chiedere ai metalmeccanici un grande sacrificio.
Ma piegare la testa, significa solo far passare il disegno di Federmeccanica e del Governo che, attraverso la distruzione del contratto nazionale e del diritto alla contrattazione collettiva, pensano di poter realizzare un doppio obiettivo: oggi far pagare la crisi ai lavoratori con i licenziamenti e le ristrutturazioni e domani, quando la crisi sarà finita, avere mano libera sulla condizione lavorativa delle persone.
La scelta di Federmeccanica di respingere sia la piattaforma che la proposta alternativa all’accordo separato avanzata dalla Fiom (che unifica la difesa dell’occupazione del contratto tramite il blocco dei licenziamenti e una soluzione transitoria sul salario) è un atto arrogante verso i lavoratori, grave ed irresponsabile.
Le decisioni della Fim e della Uilm di disdettare il Ccnl due anni e mezzo prima della sua scadenza e di presentare una piattaforma che ha assunto integralmente l’accordo separato sul modello contrattuale, hanno reso un servizio a Federmeccanica per ottenere ogni possibile modifica normativa del Contratto nazionale in vigore, a partire da quelle peggiorative previste dall’accordo separato sul modello contrattuale: dalle deroghe all’applicazione del Ccnl, alla riduzione del potere d’acquisto dei salari, alla limitazione della libertà di contrattazione in azienda, alla conciliazione e all’arbitrato, alla gestione unilaterale delle imprese, degli orari e delle flessibilità.
Per l’insieme di queste ragioni consideriamo necessaria una reazione e una mobilitazione dei metalmeccanici. Mai come in questo momento la difesa del lavoro e dell’occupazione si realizza anche difendendo e rafforzando il Contratto nazionale di lavoro che sancisce diritti e trattamenti uguali per tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici d’Italia.
Il 9 ottobre fermiamoli insieme scioperando e partecipando alle manifestazioni interregionali