Il primo dicembre è stato raggiunto, tra le organizzazioni artigiane datoriali e FIM-FIOM-UILM del Veneto, l’accordo sul Contratto Regionale dell’Artigianato Veneto per i settori della metalmeccanica, degli orafi argentieri e odontotecnici.
Un’intesa importante perché prevede l’unificazione e l’accorpamento in un unico testo contrattuale dei tre settori sopra citati. Riuscendo nell’intento, inseguito dal lontano 2015, di equiparare nel salario e nei diritti i lavoratori orafi/argentieri e odontotecnici con i metalmeccanici.
L’accordo prevede infatti l’armonizzazione nei prossimi due anni dei trattamenti economici e, quindi, la corresponsione a regime anche per gli orafi/argentieri e odontotecnici dell’Elemento Retributivo Veneto già previsto per i meccanici (89 euro mensili per la 3°categoria).
L’accordo, inoltre, prevede la corresponsione a regime di un importo di 145 euro di Welfare aziendale, di cui 80 euro strutturali e l’aumento della quota che l’azienda versa per i lavoratori che si iscrivono alla previdenza complementare che passa dall’1% previsto nel Contratto Nazionale, all’1,4%.
“Abbiamo raggiunto una buona intesa che finalmente, dopo tanti anni, stabilisce norme e salario comuni per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori artigiani dell’area meccanica del Veneto. Dopo aver consolidato in paga mensile l’elemento retributivo veneto (ERV) che in precedenza era variabile, con questo contratto lo allarghiamo anche a quei lavoratori che ne erano sprovvisti, oltre agli elementi aggiuntivi su Welfare e previdenza che vengono aumentati. Inoltre viene rafforzato il sistema della bilateralità che eroga i servizi EBAV ai lavoratori e alle imprese. È da sottolineare la serietà delle parti che, pur in un contesto così complicato, hanno saputo condurre a termine con reciproca soddisfazione una trattativa per nulla semplice.” Antonio Silvestri, segretario generale Fiom Veneto.