Giovedì 24 novembre si terrà a Venezia l’udienza preliminare del procedimento contro Fincantieri. Il processo vede imputati dodici dirigenti Fincantieri insieme ai titolari di alcune delle ditte che operano in appalto presso i cantieri di Marghera; i capi di accusa sono sfruttamento dei lavoratori, caporalato (art. 603 bis del codice penale) e corruzione tra privati che si è realizzata tra le ditte in appalto e i vertici di Fincantieri.
All’incontro che si è tenuto stamani per esporre gli estremi di questa vicenda e per presentare uno studio elaborato dalla Fiom del Veneto sul “sistema Fincantieri” erano presenti Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom Cgil del Veneto, Michele Valentini, segretario generale della Fiom Cgil Metropolitana di Venezia, Ugo Agiollo, segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia, Fabio Querin, segreteria Fiom Cgil metropolitana di Venezia, referente ditte in appalto Fincantieri, Matteo Gaddi, ricercatore della Fiom del Veneto, Avv. Agnese Sbraccia, legale dei lavoratori che si sono costituiti in prima persona parte civile, Avv. Leonello Azzarini, legale della Cgil Venezia e Avv. Simone Sabattini, legale della Fiom Cgil (in collegamento).
In questo procedimento la Fiom Cgil ha avuto il ruolo di promotore in quanto il tutto trae origine da un esposto presentato dal sindacato nel 2018. La Fiom Cgil Veneto, la Fiom Cgil Metropolitana di Venezia, la Camera del Lavoro di Venezia assumeranno nel processo le vesti di parte civile, insieme ai numerosi lavoratori individuati come persone offese delle condotte illecite contestate agli imputati. Questo processo è il procedimento legale più importante che coinvolge Fincantieri e che potrebbe mettere un punto all’intero sistema di sfruttamento legato al mondo degli appalti e delle aziende mono committenti in Fincantieri.
Durante la mattinata è stata presentata anche la ricerca di Matteo Gaddi, ricercatore della Fiom del Veneto, commissionata proprio per analizzare la gestione degli appalti nel cantiere Fincantieri di Marghera. Quello che è stato evidenziato dalla ricerca è l’esistenza di un “sistema Fincantieri” atto al maggior risparmio possibile. Le conclusioni della ricerca sono incontrovertibili e sottolineano come a farne le spese siano soprattutto i lavoratori in appalto che però coprono oltre l’80% delle ore lavorate all’interno dei cantieri, esclusi gli appalti in deroga. Il sistema di organizzazione di Fincantieri e quindi il sistema degli appalti è strutturato in modo da arrivare ad una continua compressione dei tempi di lavoro e, quindi, dei costi del lavoro e questo determina che gli stipendi orari e mensili dei lavoratori delle ditte in appalto arrivino ad essere circa la metà di quelli praticati in Fincantieri verso i lavoratori diretti.
“Costituirsi parte civile è stata per la Fiom Cgil del Veneto una scelta di campo doverosa non solo perché con la Fiom di Venezia nel 2018 abbiamo costruito e depositato l'esposto presso la Procura della Repubblica, all’Ispettorato del lavoro e agli altri enti interessati che denunciava questo fenomeno di sfruttamento e corruzione. Ed è stato proprio il nostro esposto del 2018 che ha dato il via all'indagine che ci ha portati all’udienza preliminare di giovedì. Come Fiom, questo ruolo nel procedimento è necessario perché pensiamo che il sindacato debba stare insieme ai lavoratori per arrivare alla giustizia, che, d’altro canto, è il significato stesso del termine sindacato (syn insieme dike giustizia “insieme con giustizia”). Stiamo e staremo sempre dalla parte dei più deboli, quindi dei lavoratori degli appalti, ma oltre a questo, la nostra costituzione a parte civile è anche per difendere i tanti, dai quadri agli operai, che lavorano onestamente nei cantieri e che non c'entrano nulla con tutto ciò, anzi, sono parte lesa perché vedono descritto il loro ambiente di lavoro in questo modo totalmente negativo.” ha dichiarato Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom Cgil Veneto.
“Questo processo è un momento molto importante per noi e per i lavoratori degli appalti. Grazie all’impegno del sindacato che sta denunciando da tempo il funzionamento malsano del sistema Fincantieri che favorisce lo sfruttamento dei lavoratori e tutto l’insieme di illegalità all'interno del cantiere, e grazie alle denunce fatte direttamente dai lavoratori in merito alle loro condizioni di lavoro, a come venivano trattati, sfruttati e quali fossero le condizioni materiali all'interno di quel luogo di lavoro si è giunti a poter vedere sul banco degli imputati i responsabili di questo malaffare. Tanto lavoro c’è ancora da fare, ma l’azione del sindacato, unita alla determinazione di questi lavoratori, ci ha sicuramente portati a scoperchiare un vaso di Pandora. Adesso vedremo come avanzerà il procedimento penale, intanto noi continueremo, come sempre, a svolgere il nostro lavoro al fianco dei lavoratori nei cantieri.” Ha dichiarato Michele Valentini, segretario generale della Fiom metropolitana di Venezia.
In allegato anche la sintesi della relazione Fincantieri - Cantiere di Marghera a cura di Matteo Gaddi