Con la conferenza stampa di ieri Fiom Cgil Padova e Adl Cobas hanno voluto ricordare che per le organizzazioni sindacali la vertenza Grafica Veneta non è finita e non finirà fino a quando non sarà fatta giustizia e fino a quando i lavoratori coinvolti non avranno un posto di lavoro e una sicurezza abitativa.
L’indagine che ha portato agli arresti di Giorgio Bertan e Giampaolo Pinton, rispettivamente amministratore delegato e responsabile della sicurezza di Grafica Veneta, ha scoperchiato una realtà che è molto più diffusa di quello che la maggioranza delle persone crede. Il caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori, soprattutto stranieri, le paghe orarie da fame, le minacce e l’uso del potere per sopraffare il più debole e ricattabile sono quello che questi lavoratori hanno dovuto subire in diverse forme lavorando per BM services e in appalto anche per Grafica Veneta. Lavoratori che sicuramente non sono eccezioni in questo mondo del lavoro sempre più precario e parcellizzato e che solo un’azione incisiva di controllo e di difesa potrebbe riuscire a scardinare.
La cronaca dei fatti e le ricostruzioni fatte durante le indagini, che sono chiare ed evidenti, sono state riconosciute anche dal Tribunale. Nonostante questo è curiosa la narrazione che viene fatta fuori dalle aule giudiziarie, da parte di chi è parte integrante del sistema industriale nostrano.
In questa situazione di abusi e di ingiustizie, Fabio Franceschi, presidente di Grafica Veneta, vorrebbe far credere che la sentenza che ha accolto la richiesta di patteggiamento di Pinton e Bertan sia una sentenza di assoluzione, quando questo non è, anzi. È stata accertata la responsabilità e la colpa dei due imputati e per questo gli è stata inflitta una condanna di sei mesi di reclusione, commutata in pena pecuniaria di 46 mila euro, il tutto per poter chiudere al più presto la vicenda giudiziaria che, altrimenti, avrebbe potuto continuare a infangare l’immagine di Grafica Veneta soprattutto all’estero. Si è arrivati al patteggiamento anche perché Grafica Veneta ha indennizzato parte dei lavoratori elargendo loro 220 mila euro. Ancora una volta chi ha soldi trova il modo di farla franca. Dev’essere però chiaro a tutti che questa pena non è di certo un’assoluzione, anzi, conferma il coinvolgimento totale di Grafica Veneta e del suo sistema di fare impresa in questa vicenda.
Per tenere accesa l’attenzione su questa vicenda e su quello che rappresenta per il mondo del lavoro veneto e italiano Fiom e Adl annunciano una serie di iniziative che coinvolgeranno Padova e Trebaseleghe nelle prossime settimane che verranno ufficializzate entro il 10 novembre.