Anche lo stabilimento di Legnaro delle ACCIAIERIE D’ITALIA ha preso parte alla mobilitazione unitaria organizzata per oggi per martedì 20 luglio 2021 e indetta dopo l’incontro tenutosi con il Ministero dello Sviluppo Economico la scorsa settimana che non ha fornito nessuna risposta sia per le questioni inerenti le prospettive industriali ed occupazionali sia per la gestione ordinaria del gruppo siderurgico e del suo importantissimo e strategico sistema di appalti.
Dopo quest’ennesimo buco nell’acqua le organizzazioni sindacali, le RSU, le lavoratrici e i lavoratori delle Acciaierie D’Italia Ex Ilva hanno dichiarato l’insostenibilità di questa condizione in cui continua ad essere procrastinata qualsiasi decisione sul futuro del gruppo.
Ricordiamo, inoltre, che il piano industriale, definito dalla multinazionale ArcelorMittal e dal nuovo socio Invitalia non è stato mai discusso e condiviso con FIM-FIOM-UILM.
La Fiom (assieme a Fim e Uilm) ritiene INACCETTABILI:
l’assenza di un piano di manutenzioni degli impianti per assicurare la sicurezza dei lavoratori e la messa a norma degli impianti,
l’assenza della presentazione del piano ambientale, sui tempi della sua realizzazione e delle opere di messa a norma degli impianti e la certezza degli investimenti,
il mancato ripristino di un adeguato livello di relazioni sindacali con le organizzazioni territoriali e le RSU di tutti i siti,
la gestione inappropriata della cassa integrazione senza la condivisione delle modalità e dei numeri dei lavoratori è inaccettabile.
la mancata definizione di un percorso di reintegro in Acciaierie d’Italia dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria.
Come se non bastasse l’AD di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli ha dichiarato di considerare scaduto l’accordo del 6 settembre 2018 per le parti che si riferiscono al trattamento economico ed in particolare per quel che riguarda la corresponsione dell’“una tantum” del 3% della RAL in luogo del premio di risultato, senza alcuna preventiva comunicazione formale e tantomeno l’apertura di un negoziato per il rinnovo del PDR.
La stessa Morselli, da una parte, vanta eccellenti risultati di bilancio segnando nel primo semestre per la prima volta da tanto tempo un utile netto ed un azzeramento generale della situazione debitoria, dall’altra si sottrae alla discussione sulla maturazione dei ratei e sulla possibilità di integrare il trattamento di cassa con risorse proprie.
Di fronte a tutte queste iniquità non è possibile non agire e lo sciopero con presidio di domani dei lavoratori di Legnaro è solo il primo passo di questa mobilitazione che coinvolgerà in maniera continuativa tutto il gruppo e tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia.
“Come sempre anche lo stabilimento di Legnaro fa la sua parte nella battaglia di tutti i lavoratori ex Ilva per un sistema industriale che metta al primo posto chi lavora, salvaguardando l’ambiente e la salute e la sicurezza di tutti. È necessario trovare una soluzione per tutti perché nessuno è sacrificabile” ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova, alla vigilia dello sciopero.