Giovedì 5 novembre si terrà lo sciopero unitario dei metalmeccanici indetto da Fim Fiom Uilm dopo che il 7 ottobre 2020 Federmeccanica-Assistal hanno abbandonato il tavolo di contrattazione, aperto da più di 11 mesi, perché non hanno alcuna intenzione di aumentare le retribuzioni dei lavoratori come richiesto nella piattaforma per il rinnovo del CCNL.
A partire da quel giorno Fim Fiom Uilm hanno dichiarato lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e della flessibilità, assemblee e scioperi organizzati dalle RSU nelle aziende per discutere del rinnovo del CCNL.
Durante il mese di ottobre sono state organizzate centinaia di assemblee che hanno coinvolto e informato le lavoratrici e i lavoratori del settore metalmeccanico della provincia di Padova, le assemblee si sono tenute nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza occupando parcheggi, mense, aree esterne e coinvolgendo i lavoratori, RSU e sindacati ad ogni ora del giorno e della notte, a seconda dei turni di lavoro.
Sono state tantissime le aziende in cui si è anche reagito immediatamente nel mese di ottobre attraverso comunicati di sciopero spontaneo su base unitaria: Abb, All.Co, Antonio Carraro, Arcelor Mittal, Arneg, Bedeschi, Berto's, Carel, Carraro Drive Tech Italia Spa, Carraro Spa, Dab Pumps, Fast, Guidolin, ABB Power Grids, HI-PE, ITEL, KIM-Komatsu, Malvestio, Maschio Gaspardo, MP3 Lindab, O.C.S., Parker Hannifin Manufacturing, Pavan-Gea, Toffac, Valvitalia, Zen e ZF.
Lo sciopero nazionale del 5 novembre prevede 4 ore a fine turno o fine giornata per tutte le aziende coinvolte, ma in alcune realtà padovane sono state proclamate 8 ore di sciopero: Carel, De Angeli, Mita, Molex, Acciaierie Venete, Schneider, Imasaf, Schindler, Ceit, Ferrau, Mp3, Hiref, VDZ, Lima Eusider.
Per dare un segnale alla controparte il giorno 5 novembre dalle ore 10 fino alle ore 12, nel rispetto delle norme anti-COVID, oltre 200 RSU delle 3 sigle sindacali prenderanno parte al presidio organizzato davanti alla sede di Assindustria Venetocentro, in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende del territorio.
La piazza di Padova sarà l’unica piazza del Veneto in collegamento con quella di Roma e con altre 7 città italiane in cui si terranno manifestazioni analoghe, i cui presidi saranno trasmessi sui canali social delle sigle sindacali.
Loris Scarpa, segretario generale della Fiom Cgil di Padova: “Lo sciopero generale è la fine della prima fase di queste mobilitazioni che hanno coinvolto le lavoratrici e i lavoratori, siamo molto soddisfatti delle adesioni alle iniziative che non ci aspettavamo in un momento così pesante e che sottolinea l’importanza del CCNL per i lavoratori. Le imprese hanno sicuramente sbagliato il momento per tirarsi indietro dal tavolo e per non discutere del futuro dell’industria metalmeccanica con il sindacato.”
Luca Gazzabin, segretario generale della Fim Cisl Pd Ro: “La rottura della trattativa sul contratto significa aumentare l’incertezza delle lavoratrici e dei lavoratori in un periodo già complicato e difficile per tutti. L’auspicio è riuscire a riportare Federmeccanica al tavolo di contrattazione per poter riprendere la trattativa e dare un contratto a 1 milione e 400 mila lavoratori del settore metalmeccanico in tutta Italia che sono in attesa di questo rinnovo da quasi un anno”.
Davide Crepaldi, segretario generale della Uilm di Padova: “Dopo il 5 novembre si continuerà a portare avanti il blocco della flessibilità e degli straordinari con maggiore risolutezza per dare un ulteriore segnale dell’importanza dei lavoratori del comparto nella gestione delle aziende e della produttività. Questo ovviamente oltre alle eventuali nuove iniziative che saranno stabilite a livello nazionale”.